giovedì, febbraio 22, 2018

 

Brexitnovela




“Brexit Mon Amour” - Diciannovesima puntata: scena quinta

Al tavolo delle trattative per la Brexit il gioco si sta facendo duro. A nome del governo di Sua Maestà Britannica, l’intrepida premier Theresa May cala l’asso della sua nuova, dirompente proposta.

Governo Britannico: «Sentite un po’... e se invece di rispettare il 2020 come data ultima per chiudere la transizione facessimo che vi avvertiamo noi - con calma, eh? - quando saremo pronti a lasciare definitivamente il mercato unico?»

(brusii e accenni di protesta)

Governo Britannico: «No, no.. andiamo!! Ora non mi fate quei musetti imbronciati! Sapeste quanto ho penato per convincere quei quattro infamoni del mio partito che chiedono la hard brexit o la mia testa… Dicevo: resta inteso che gli attuali diritti dei cittadini UE che arrivano nel Regno Unito scadranno ad aprile 2018 e che nel periodo di transizione saremo liberi di accordarci con chi QUIZ ci pare senza consultarvi.. Allora che ne dite?»

Delegati UE: «Madame gradisce anche qualche fetta di culo?!?»

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domenica, luglio 12, 2015

 

Noahxit



Noah's ark

Il mattino del giorno fissato per il diluvio universale, Dio si affaccia sopra l’arca e la vede ultimata, con il portellone ermeticamente chiuso. Compiaciuto, inizia a radunare le nubi di tempesta quando, con la coda dell’occhio, scorge ai piedi di un’altura poco distante Noè, la sua famiglia e tutti gli animali.
Stupito e contrariato, Dio chiama a gran voce:

«Noè!! Noè!!»

«Dimmi, mio Signore»

«Che diav... ahem... cosa ci fate tu e tutti gli animali fuori dall’arca??? Non sai che sto per scatenare il diluvio?»

«Lo so bene, Signore»

«Osi forse disubbidire ai miei comandi?!?»

«No, mio Signore, ci mancherebbe altro»

«Quindi? Esigo una spiegazione, subito!!»

«Mio Signore, i tedeschi a cui avevo affidato l’appalto dell’arca, frau Merkel e herr Schäuble, hanno fatto un lavoro davvero eccellente. Lo vedi anche tu, Signore: bel design, tecnologia di prim’ordine, arca indistruttibile...»

«Vedo, vedo... poi cos’è successo?»

«Quei due si sono piazzati alla porta a controllare chi entrava. Hanno iniziato a urlare Nein! Nein! Voi non in regola, tu e tu bisogno troppa acqua, voi due sovrappeso, tu, tu e tu niente documenti..»

«E non hanno fatto entrare neanche te?!?»

«No, mio Signore. Hanno detto che siccome avevo speso tutti i miei averi per l’arca non ero più una persona solvibile e che l’arca era un progetto troppo serio per essere ancora affidato alla mia famiglia»

«Come si permettono??? Ti ho scelto IO per questa missione!!»

«Ho cercato di spiegarglielo. Mi hanno risposto che questo non era affare loro e che si riservavano di riaprire le trattative per farmi entrare nell’arca a diluvio finito»

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domenica, aprile 18, 2010

 

Sunday Reminder 04.18.2010



Stereotipi

Per chi se lo fosse perso, eccco un esauriente estratto dal documentario “Il Corpo delle Donne” di Lorella Zanardo (l’originale sul blog omonimo), oggi divenuto anche un libro edito da Feltrinelli.

Non ho molto da aggiungere, se non che delle donne ho un concetto un po’ meno rudimentale di due tette, due natiche e una patata che deambulano con appeso il cartellino "sessualmente disponibile".




Il brivido del kitsch

Negli ultimi giorni mi sono divertito a rievocare alcuni degli oggetti buffi e strampalati che trent'anni fa erano onnipresenti nei cataloghi di vendita per corrispondenza e nelle pagine pubblicitarie di alcune riviste popolari.

X-Ray GogsGli Occhiali a raggi X, che promettevano di far lumare le forme delle persone sotto gli abiti, le Scimmie di Mare, il decanter a forma di puttino che fa pipì, le varie Finberland (imitazioni delle scarpe Timberland), il Disegnorama per diventare tutti grandi pittori e via cantando erano palesemente prodotti di qualità discutibile, utilità più che dubbia e granitico cattivo gusto, però riuscivano a strapparti un sorriso con le loro descrizioni improbabili e la faccia tosta con cui cercavano di indurti in tentazione.


home forniture by Perpetual Kids Gli anni passano inesorabili, ma evidentemente sul cattivo gusto continua a splendere il sole, almeno a giudicare dalle chicche vendute sul Web da Perpetual Kid.

Possiamo noi esimerci dall’avere in cucina il simpatico ceppo per coltelli a forma di bambolina vudù, da infilzare con un sorriso sadico mentre pensiamo all’odiato ex boy/girlfriend?
Possiamo non stupire e rallegrare i nostri ospiti servendo loro bibite rinfrescate con insoliti cubetti di ghiaccio a forma di cervello?

Certo che no, ci mancherebbe altro!!


Ma anche no, Iago!


Iago
Gli uomini dovrebbero essere quello che sembrano;
potessero non sembrare nemmeno uomini
quelli che non sono come sembrano!

(Iago, Dall’Otello di Shakespeare)

Che succederebbe se le parole del perfido Iago si dovessero avverare? Non oso pensare quale immagine infernale rifletterebbe lo specchio del bagno, per non parlare del folle bestiario che troverei per strada, in metropolitana, in ufficio, in TV...
Il Grande Bardo era un genio, ma su questo punto forse è meglio salvare le apparenze.


Adiosu, Nicola

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giovedì, ottobre 02, 2008

 

Pronto Soccorso per collezionisti dell'inutile



vignetta di Fluuuum

Se fate parte della popolazione over 30 c'è un'alta probabilità che abbiate conosciuto almeno una persona patologicamente portata a saturare tutto lo spazio disponibile con pile di riviste, appunti scarabocchiati su pezzetti di carta, biglietti ferroviari, cartoline illustrate, scontrini della spesa, accendini esauriti, golfini infeltriti e improbabili souvenir della gita aziendale a Ladispoli.
Mai incontrata gente del genere? Fortunelli, perché per convincere queste persone a separarsi dai loro memorabilia è necessario metterle con le spalle al muro, letteralmente, altrimenti è garantito che troveranno una scusa, un appiglio qualsiasi per rinviare l'ora delle grandi pulizie. Lo so per esperienza diretta dato che, per l'appunto, sono il prototipo di questi collezionisti dell'inutile.

[Nota Bene] Se siete ancora celibi/nubili e intendete restare tali, vi consiglio di non sopravvalutare l'efficacia repulsiva sulla vita sentimentale di rivelazioni come quella fatta pocanzi: chi è determinato ad attentare al vostro status di single non si lascia dissuadere facilmente, anzi potrebbe entusiasmarsi all'idea di redimervi.[/]

Per chi, come il sottoscritto, tende ad attaccarsi sentimentalmente al più insignificante cazzillo evocativo, oppure ha fatto del "metto da parte, si sa mai torni utile" una religione, l'uscita dal tunnel del ciarpame è dolorosamente semplice: essere drastici, rapidi, chirurgici.
Prendete e buttate senza esitazioni, tenendo gli occhi chiusi, così da non dare tempo al demone del collezionista di indurvi al ripensamento.
Nei casi più gravi può essere opportuno assicurarsi l'irrecuperabilità dei cimeli appena cestinati imbrattandoli con liquidi o altre sostanze sgradevoli. In questo modo vi sarà più facile tenere sotto controllo l'impulso di correre a ravanare istericamente nel cassonetto condominiale.
Il WC, infine, è un'opzione rischiosa: potreste pagare con il conto dell'idraulico un eccesso di confidenza con lo sciacquone.


Ma il neurone no

Avete una vaga idea di quanti neuroni sono occupati da informazioni obsolete, stupide o inutili? D'accordo che con una dotazione di circa 100 miliardi di neuroni il rischio di ritrovarseli tutti occupati è relativamente basso, però ci sono occasioni in cui le nozioni inattendibili o avariate che hanno messo casa nel vostro cervello fanno perdere tempo e garantiscono una porca figura da ignorante.
Già, non esistono pulizie pasquali né qualcosa di simile alla rimozione delle informazioni parcheggiate in divieto di sosta.

L'altro pomeriggio, ad esempio, stavo parlando di prodotti-icona del Made in Italy in una riunione di un team di progetto.
A un certo punto ho scantonato e mi sono incartato come un Lindòr nel tentativo di ricordare l'identità del personaggio raffigurato sull'etichetta del formaggio Belpaese Galbani.
Vedendomi in difficoltà con una forma di Belpaese appesa sulla punta della lingua, i presenti hanno solidarizzato e la riunione è deragliata per far posto a una babele di congetture e memorie d'infanzia.
Al culmine del caos creativo, un neurone è arrivato in mio soccorso porgendomi il nome dell'abate Stoppani.
Sembrava fatta, caso chiuso e lodi per il copy enciclopedico.
Sennonché un collega va a verificare su Google e viene fuori che sono anni, oramai, che l'abate dalle candide chiome è sparito dall'etichetta del Belpaese, epurato nel nome del restyling. La magia si dissolve di colpo: tutti guardano stizziti l'orologio e il copy vorrebbe tanto essere trasparente.


Post Scriptum
Vedi come funzionano i neuroni: mentre buttavo giù questo post, le sinapsi hanno lavorato per conto loro affacciando con insistenza alla coscienza frasi sparse nelle quali in questo momento mi riconosco.
Sono cascami di "Seta" di Baricco, o almeno la memoria mi suggerisce questa attribuzione.
Era uno di quegli uomini che amano assistere alla propria vita ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla. Si sarà notato che osservano il loro destino come i più sono soliti osservare una giornata di pioggia.
È uno strano dolore morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai.

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mercoledì, agosto 22, 2007

 

Rogelio for President



Berlusconi può fare tutto, da Forza Italia a Forza Enotria, i voti sono suoi” ha dichiarato l’Onorevole Marcello Dell’Utri intervistato sul partito che c’è e non c’è, quel Partito delle Libertà di cui è già stato depositato il logo.

Ebbene, dico che è ora che noi elettori qualunque, noi che regolarmente siamo chiamati ad avallare con il voto nell'urna la solita aria fritta, dobbiamo piantarla di stare a guardare questi signori che giocano a creare partiti virtuali e partitini che magari domani otterranno percentuali da albumina, ma nel frattempo incassano e si divertono alla grande.

Perché non possiamo giocare anche noi ai Grandi Elettori??
Perché non inventarci un bel partito che sia a nostro esclusivo uso e consumo?

Rogelio Guerra Intanto che ci pensate, io ho trovato il candidato leader ideale per qualsiasi nuovo partito inventeremo.

Non v’ispira fiducia e simpatia questo distinto signore dalla chioma argentata e dall’espressione bonaria che vedete già circondato dal calore della folla festante?

Ah sì, vorrete sapere chi è, o almeno come si chiama.
Lui è Rogelio Guerra, di professione attore, ma per tutti gli over 35 il suo nome è per sempre Luis Antonio, sì, proprio lui, il fascinoso e facoltoso protagonista maschile della (non tanto) indimenticabile telenovela messicana “Anche i ricchi piangono”. (Eh sì, gli anni passano per tutti, vero?)
Dico io, cos’ha di meno il candidato leader Rogelio rispetto ai vari Maria Vittoria Brambilla, Cosimo Mele, Roberto Calderoli o Rosy Bindi?
D'accordo, parla spagnolo, ma tanto anche molti nostri onorevoli sono dei veri artisti quando si tratta di massacrare l’italiano, evitare di farsi capire o parlare a vanvera.

Rogelio for President, allora, anzi “Buon Rogelio a tutti”!!
:p

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martedì, giugno 26, 2007

 

Malattie "professionali"



Dr.StranasetolaCari blogger, questa volta chi vi scrive sono io, il Dottor StranaSetola (aka Dr. Julius Strangepork), folle scienzato/psicologo del web nonché da anni alter ego di quel demente di Trashcan... ops... volevo dire Copyman.

Vi tengo d'occhio da tempo, sapete, mentre quel fes... ahem... quell'indefesso lavoratore di Copyman gironzola per il web. Prendo appunti, annoto tic, fobie, psicosi, paranoie e paraculaggini d'ogni genere, studio i vostri punti deboli.

Credete che frequentare la blogosfera non comporti alcun rischio per la salute ? Follia!!
Proprio ultimamente ho registrato un'inpennata nei casi di narcisismo terminale e di autoreferenzialità conclamata, ma anche fenomeni di guerriglia e diffamazione reciproca tra blog che vanno ad aggiungersi al consueto armamentario di invidie, pettegolezzi, broccolamenti, tradimenti e insulti vari.

Date un'occhiata alla tabella che ho preparato.
Sono pronto a scommettere che nessuno di lor signorie si riconoscerà affetto dalle "malattie professionali" dei blogger che ho elencato, però sono altrettanto sicuro che conosciate almeno un blogger infetto. ;-)
Buona lettura e... meditate.

Vostro Devotissimo
Dottor StranaSetola

illness

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sabato, giugno 09, 2007

 

The Blog Connection



Antefatto
Qualche giorno fa, nella blogosfera, è accaduto un fatto inquietante: l'inossidabile, prolifica e poliedrica coppia RearWindow & SimonaC è mancata al consueto appuntamento del mercoledì con Colazione da splinder, seminando turbamento e panico tra i blogger improvvisamente orbati di cotanto spirito.
Si mormora che alla notizia, diffusasi come un lampo di blog in blog, Giorgetto2Rock abbia reagito steccando un assolo di chitarra e pronunciando oscure formule in romagnolo strettissimo, Thecappuccinokid abbia fatto voto di far colazione con spremuta di papaya, Seaweeds sia divenuto scorbutico inabissandosi nel Mar dei Sarcasmi e Bananae abbia rimandato per l'ennesima volta la creazione del suo blog...

Un intrigo internazionale?

Paolo&SimoMa il peggio, come sempre, doveva ancora venire.
Dalla penisola della Kamchatka all'isola di Pasqua, i mass media hanno dedicato le prime pagine e l'apertura delle news al mistero che avvolge la latitanza delle due blogstar di rito zeneise.

Le ipotesi più accreditate sono orientate a un sequestro lampo perpetrato dai Servizi Segreti iraniani, che mirerebbero a utilizzare le doti dei due come ghost writer per i discorsi di politica estera di Muhammad Ahmadinejad.

Altri - come L'Espresso, Le Monde Diplomatique, The Winnipeg Guardian e La Semana de Cordoba - riferiscono di oscure trame che vedrebbero coinvolti gruppi integralisti islamici affiliati ad Al Qaeda.


Con l'aiuto della mia fonte, un cronista di giudiziaria attualmente in disgrazia (sospeso dall'Ordine per via di un "piccolo malinteso") ma ancora dotato di agganci "di peso" negli ambienti dei Servizi, ho svolto una piccola indagine parallela.
Il risultato è sconvolgente: più che una Blog Connection è un caso da manuale di marketing non convenzionale. Quella che segue è la trascrizione fedele un dialogo avvenuto in un luogo imprecisato (ah, la privacy!).

trascriz


















Ogni commento è superfluo :-)

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venerdì, marzo 09, 2007

 

Giorni di tuono



Ore 13.25: trafelato, in ritardo di un'ora abbondante rispetto alla deadline tassativa, invio via mail il pezzo sulla responsabilità sociale d'impresa che mi ha fatto penare per tutta la mattinata.
Ci sono giorni in cui funziono come un maledetto motore diesel di vecchia generazione. So esattamente cosa voglio ottenere, ma prima di raggiungere l'obiettivo il testo sarà torchiato, frantumato e rivoltato più volte come un pedalino, mentre l'unico neurone sano arranca come un'Ape 50 Piaggio che scali il Piccolo San Bernardo.
Peccato che giorni come questi coincidano con picchi di lavoro nei quali la mia scrivania somiglia tanto al tavolo operatorio di E.R.
Inoltre, dall'altra parte - lo so bene - c'è chi attende quel testo pronto a imbracciare l'archibugio e a far strame di ciò che resta della mia reputazione d'imbrattacarte.

screenArriva la prima risposta con la richiesta di modifiche testuali men che modeste.
Buona la prima? Troppo bello per essere vero. Infatti, con la coda dell'occhio noto che la mail è stata inviata in copia conoscenza all'amministratore delegato, alla responsabile Media Relation e all'account supervisor.
Non faccio in tempo ad abbozzare una riflessione sul rapporto tra i piselli di Mendel e l'onorabilità degli antenati altrui quando ha inizio un fuoco d'artificio di mail in cui ciascuno interviene in ordine sparso: chi suggerisce di cambiare una parola, chi uno spostamento, chi una sforbiciata, chi ribatte, auspica, sottolinea, annuisce.

La sarabanda dura 3/4 d'ora. Il bello è che mi sto divertendo come un matto. Già, perché faccio il mio bravo lavoro sul pezzo, coordino la discussione al vertice quasi fosse una chat e... sono collegato da casa: sto davanti al Mac ancora tutto arruffato e en deshabillé.
Amo questi momenti d'irriverente anarchia, queste corse scriteriate per acciuffare al volo un'idea. Intendiamoci, è tutto fuoché un modo ortodosso e professionale di procedere, ma è anche per queste escursioni fanciullesche nella follia che amo tanto il mio lavoro.

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giovedì, gennaio 25, 2007

 

Joe Le Taxi


Mercedes BenzA Milano, alle tre del mattino, ci sono in giro solo personaggi strani. Non mi riferisco ai travestiti, agli ubriachi o agli spacciatori di colore fermi come pali della luce all'inizio di Viale Monza, ma al sottoscritto e a Joe Le Taxi, l'amico tassinaro che stanotte, con licenza parlando, mi ha fatto cacare sotto.
Joe è un bel tipo. Guardandolo in faccia diresti che è la calma impersonificata con quell'aria seriosa da bravo ragazzo e la zazzera scolpita in stile George Michael epoca Wham.
Invece, lo vedo spuntare con il suo Mercedes spaziale e avanzare nella strada deserta con uno scatto felino degno di Fast and Furious.
Riconosco immediatamente il suo stile di guida non convenzionale e, incautamente, me ne compiaccio. Ma appena monto in macchina, Joe deve pensare con orrore che l'abitudine ci stia imborghesendo, per cui hoplà! si sfila gli occhiali da miope e strizzando gli occhi schizza via a razzo.

Alla prima oziosa circumnavigazione dell'isolato gli dico: - "Joe, al prossimo giro mi sdraio sul cofano a mò di trofeo di caccia e tu strombetti con il clacson, così, tanto per fare colore locale".
Lui non coglie il sarcasmo, così come non si scompone imboccando un senso vietato né per i tre rossi pieni che bruciamo uno dietro l'altro volando a 90 all'ora sul pavé grazie alle (benedette) sospensioni autolivellanti. E meno male che abbiamo appena intavolato una discussione sulle fotocamere piazzate sui semafori...

Dopo aver inveito contro chi ha programmato i semafori di Corso Buenos Aires e aver insultato un automobilastro in Piazzale Loreto, Joe Le Taxi imbocca Viale Monza come fosse alle qualifiche di un Gran Premio.
Dallo specchietto retrovisore, Joe prende nota che il mio sguardo è diventato espressivo quanto quello di un calamaro gigante mentre fisso il tachimetro che sale fino a stabilizzarsi sui 140 kmh.
E' evidente che ha preso sadicamente gusto alla mia strizza perché, invece di concentrarsi sulla guida, estrae il cellulare e si mette a chiacchierare con una collega neanche fosse su una terrazza a Positano.
All'altezza di Gorla, un furgoncino scalcagnato ci taglia la strada a un incrocio. Trattengo il fiato, avverto la decelerazione sotto forma di un brusco rinculamento viscerale e mi trovo a benedire la pignoleria dei tedeschi nel dimensionare l'apparato frenante.
Per fortuna sono ormai giunto a destinazione, così saluto Joe Le Taxi facendomi autografare la ricevuta.

Penso che chiederò espressamente di lui la prossima volta che avrò problemi di stitichezza.

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venerdì, dicembre 15, 2006

 

Due eroi incompleti alla meta



anomaloman
Chi ha seguito le prime due puntate della saga di Anomaloman & PandaPirla aspettava - o forse è meglio dire temeva - il resto del fluviale, sgangherato racconto.

Invece non ci sarà un seguito.

Il motivo è presto detto: le bozze del terzo e quarto episodio non mi hanno convinto e il tempo è scaduto, dato che dubito di potermi occupare prossimamente di loro, come del resto di tutto ciò che riguarda questo blog e la blogosfera.
Pandapirla
Giusto per salutarli degnamente mentre si dileguano cantando sguaiatamente “Era meglio morire da piccoli/con i peli del [beep] a batuffoli...”, posto le loro immagini originali, così casomai li incontraste a zonzo in zona navigli a Milano, o magari in trasferta nella capitale dalle parti dell’isola Tiberina, saprete con chi avete a che fare.

(Credits: si ringrazia OrsoCapriola per la postproduzione su PandaPirla)

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giovedì, novembre 30, 2006

 

Ambarabà



galline
"Ambarabà ciccì coccò
tre galline sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore
Il dottore s'ammalò
Ambarabà ciccì coccò
"

Stasera mi è stato sottoposto un quesito sulla metafora nascosta in quest'arcinota filastrocca. È possibile che dietro l'apparente non-sense esista effettivamente un significato più ampio, non riferito alla sfera dell'infanzia.
Mah! Se vi venisse in mente qualche significato allegorico, un'elaborata simbologia, un ammaestramento qualsiasi dalla vicenda delle tre galline licenziose che amoreggiavano con la figlia di un dottore dalla salute malferma, fatemelo sapere!

Nel frattempo m'interrogo sui messaggi trascendentali o a sfondo sessuale criptati dietro "Paperino è andato a Roma per comprarsi la corona", "Mi lavo le mani per fare la pasta" e "Dante Alighieri, nasu 'e paperi"...

Che s'ha da fa pe' campà...Please, astenetevi dal consigliarmi di cambiare pusher perché mi hanno davvero formulato il quesito sulla filastrocca durante l'orario di lavoro. Se è possibile, evitate anche di insistere nell'invitarmi a stare sopra una panca come una certa capra....

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