sabato, luglio 11, 2009

 

Migrantes (S.F short tale)



Ogni riferimento a fatti o persone
della vita reale è intenzionale


Gli scienziati individuarono le loro navi quando erano ancora lontanissime nello spazio remoto.
La data di quel primo avvistamento la conoscono tutti: la insegnano nelle scuole da noi e da loro, è ben visibile all'ingresso di ogni riserva protetta dove vivono e ai muri delle loro misere case, per ricordare a noi e a loro i diritti dei residenti e i doveri dei Migranti.

Allorché la notizia della scoperta si diffuse, l'intero pianeta fu attraversato da un acceso dibattito a metà tra curiosità, interesse e sospetto. Tutti a chiedersi chi fosse, da dove venisse, che aspetto avesse questa forma di vita intelligente balzata all'improvviso dal buio oltre le stelle note, qual era la destinazione finale delle navi.

Con il senno di poi, molti ammisero di aver segretamente sperato che quelle navi fossero dirette altrove, che le autorità dell'epoca fossero così sagge da lasciarle sfilare senza cercare alcun contatto e, in ogni caso, avessero impedito lo sbarco su questo e sui pianeti più prossimi del nostro sistema.
Le cose andarono come sappiamo. Per farla breve - visto che è storia nota - contattammo le navi e scoprimmo che trasportavano una parte degli scampati a una catastrofe ambientale che aveva reso inabitabile il terzo pianeta del sistema di Sol, situato in un braccio periferico di una lontana galassia.
La sopravvivenza delle vite senzienti a bordo, gestita da un complesso sistema automatico, era messa in forse dalla penuria di riserve di combustibile e di scorte alimentari.

Così li accogliemmo, fragili e inquietanti esseri alla deriva, sottraendoli al loro infausto destino. Ci organizzammo per far loro posto tra noi, li curammo con l'amore e la pazienza che si hanno verso i nuovi nati.
Come ora, loro non erano del tutto sgradevoli nonostante il cattivo odore che emanano e la loro inettitudine a comunicare senza produrre una cacofonia di suoni.
Le cronache raccontano di come rischiammo di perderli tutti, poco dopo il loro arrivo, a causa di una molecola comune nei nostri cibi che risulta tossica per il loro organismo.

Li studiammo a lungo. Benché in apparenza volenterosi, i Migranti erano incapaci di rendersi utili se non in lavori di poco conto. Si stancavano presto perché - sostenevano - il loro corpo faticava ad adattarsi alla forza di gravità del nostro pianeta.
Però più li conoscevamo a fondo, meno li trovavamo attraenti. A poco a poco, il nostro atteggiamento nei loro confronti cambiò.
Erano ospiti imprevedibili, invadenti, sporchi e rumorosi, bugiardi, violenti tra loro. Pretendevano di essere accuditi e difesi, che regalassimo loro spazio, cibo, alloggio, tecnologie e attrezzature mediche. Non c'era giorno che i notiziari non si dovessero occupare delle malefatte dei Migranti.
Loro stavano tra noi, nelle nostre città e nei nostri paesi, ma non facevano nulla - nulla di veramente serio - per cercare di integrarsi, per avvicinarsi al nostro livello, per ripagare la nostra generosa ospitalità.

A un certo punto sorse spontaneamente un movimento di opinione che prese piede velocemente, diventando partito di maggioranza in quasi tutte le nazioni del pianeta.
Le tesi del partito erano semplici ed efficaci: non era giusto che i Migranti vivessero a nostre spese, mangiassero il nostro cibo, ottenessero le case che ci spettavano, creassero disturbo e pericolo con le loro azioni sconsiderate. Non era giusto che ci privassimo delle nostre risorse per esseri così evidentemente inferiori e immeritevoli. Come dar loro torto?? Era ciò che il pianeta pensava dei Migranti messo nero su bianco. Gira voce che gruppi di Migranti vengano selezionati per lavori speciali e trasferiti in località sconosciute. Si dice che questi trasferimenti riguardino solo gruppi di Migranti che tramavano contro le autorità, ma i pochi che vedo ancora in giro per strada sono sempre più guardinghi e impauriti.
Era ora che imparassero il rispetto, però ho l'impressione che stia accadendo qualcosa di strano e di spiacevole.

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Comments:
Tristamente vera..
 
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