mercoledì, maggio 17, 2023

 

Rudy Giuliani e gli eroi che finiscono nella polvere




Se William Shakespeare fosse vivo è facile immaginare che trarrebbe spunto dalla figura di Rudolph William Louis “Rudy” Giuliani per una delle sue commedie.

Per chi, come me, ha raggiunto una certa età è difficile e doloroso riconoscere nel personaggio squallido dell’anziano avvocato depravato e incattivito dipinto nelle accuse di ex collaboratrici del suo studio legale il giovane ed energico procuratore distrettuale di New York che collaborava con Giorgio Ambrosoli e Giovanni Falcone nel dipanare la matassa di interessi e flussi di denaro occulti tra finanza, mafia e politica.

La stessa sensazione di smarrimento suppongo sia vissuta dagli americani che ancora ricordano Rudy Giuliani come il “Sindaco d’America”, non tanto il sindaco-sceriffo della "Tolleranza Zero" quanto il punto di riferimento dei cittadini di New York e l'eroe nazionale negli USA sotto shock dopo l’attacco alle Torri Gemelle.

Di quel Rudy Giuliani che sembrava avere le carte in regola per ascendere alla Casa Bianca si sono perse le tracce. Al suo posto è emersa una figura che sembra tratta dalla saga di Guerre Stellari e dal Lato Oscuro della Forza: lo spregiudicato avvocato d’affari dalla chiacchierata clientela internazionale, il controverso e pirotecnico consigliere legale personale di Donald Trump, l'uomo di potere invischiato in trame torbide in compagnia di soggetti da cui, come procuratore distrettuale e al vertice del Dipartimento di Giustizia, non avrebbe accettato di farsi offrire un caffè al bar.

Se le accuse che oggi gli vengono mosse saranno confermate e comprovate in un'aula di giustizia, il settantottenne Giuliani rischia di concludere la sua parabola nel più inglorioso modo possibile: da vecchio sporcaccione e predatore sessuale.

Se vivi abbastanza a lungo vedrai i tuoi eroi finire nella polvere”

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