lunedì, giugno 16, 2008

 

Dopo Travaglio, il blog-bavaglio?



Oggi la lettura di Punto Informatico è stata fonte di una spiacevole sorpresa. Avete presenti quelle quattro o cinque righe pro-forma con cui si avverte che “Questo blog NON può essere considerato prodotto editoriale in quanto il suo aggiornamento avviene senza alcuna periodicità”?

Ormai tutti davamo per inutile quella precauzione, figlia di un allarme rientrato sull’applicabilità ai blog della Legge 62/2001, promossa dall’allora ministro Urbani, che imponeva anche ai siti informativi, con aggiornamenti costanti o meno, l’obbligo di registrazione presso l’apposito registro nelle cancellerie dei tribunali e di provvedere, tra l’altro, alla produzione di copie cartacee e/o in digitale di ogni aggiornamento da depositare presso l’Archivio di Stato di Firenze.

Nessuno, allora, prese sottogamba l'arretratezza culturale e il potenziale liberticida di una legge formulata in modo generico (per non dire ambiguo), anche perché le sanzioni previste per gli inadempienti spegnevano sul nascere qualsiasi lampo d’ironia.
La Legge Urbani, infatti, confermava e aggiornava le disposizioni dell’articolo 16 della Legge 8 febbraio 1948 numero 47 sulla cosiddetta Stampa Clandestina: in soldoni, sino a 2 anni di reclusione o, in alternativa, l’irrogazione di una multa piuttosto salata.
Inoltre, andava considerato anche il reato di Divulgazione di stampa clandestina (art. 663-bis Codice Penale) che prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa nei confronti di chiunque diffonda con qualsiasi mezzo stampa clandestina (cioè senza i crismi della registrazione in tribunale e via enumerando).

Come accennavo sopra, proclamare esplicitamente che il nostro piccolo blog non andava considerato alla stregua di un prodotto editoriale e perciò non era tenuto a rispettare i vincoli della legge sull'Editoria sembrava una precauzione superflua, superata dalle ripetute precisazioni e rassicurazioni provenienti da autorevoli fonti ministeriali, sennonché....
Sennonché ci ha pensato il Tribunale di Modica, con una sua recente pronuncia, a fare carta straccia di ogni passata certezza.

Il Tribunale siciliano, infatti, ha condannato a una sanzione pecuniaria un blogger perché il suo blog d’informazione era pubblicato senza ottemperare agli obblighi della Legge sull’Editoria e, in particolare, quello della periodicità dell’aggiornamento.
I giudici, pertanto, hanno equiparato quel blog alla Stampa Clandestina.

C’è di che essere allarmati. Se la sentenza del Tribunale di Modica dovesse fare scuola, cosa possibilissima in Italia, nessun blogger di buon senso si sognerebbe di sobbarcarsi le fatiche, le spese e le rogne per tenere aperto un blog che si occupa anche di attualità e di informazione.
Sarebbe un altro piccolo passo verso lo svuotamento delle garanzie dell’articolo 21 della Costituzione che solo qualche editore o giornalista in vena di miope corporativismo potrebbe ritenere utile e giustificato.
Come direbbe Bertold Brecht, a furia di essere indifferenti alle libertà emendate, alle censure e alle epurazioni che non ci toccano direttamente, prima o poi si finisce nel mirino senza che sia rimasto qualcuno che si levi in nostra difesa.

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Comments:
Trovo sia una sentenza vergognosa. Equiparare di fatto i blogger a editori clandestini è semplicemente risibile!
 
Dopo aver letto Tarvaglio...
Dopo aver letto Ezio Mauro...
Questa è la ciliegina sulla torta e, così, la mia giornata è definitivamente rovinata...
Tutti pensano che la transizione ad un regime sia un'evenienza aleatoria, quindi dilà da venire...
Il problema è che gli italiani pensavano la stessa cosa anche nel 1922....
 
Bertold Brecht avrebbe perfettamente ragione.
 
E' veramente incredibile come riescano ad adoperarsi con impegno su questioni assurde e liberticide mentre l' ingiustizia e il malaffare prosperano :(
 
Peccato che al gabbio ci andremmo separati, altrimenti ci sarei stata volentieri a fare quattro chiacchiere sulla libertà di stampa con te! ;-)
 
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