venerdì, dicembre 17, 2010

 

Insanità



Optimates

L’hai capito che te ne devi andare, coglionazzo!!

Chi ha strillato un simile epiteto insultante, captato dai microfoni della diretta di Popolare Network, non è un anonimo frequentatore di qualche bettola d’infimo ordine o dei mercati generali, bensì un onorevole (?) deputato della Lega Nord.
Destinatario di tanto astio è niente meno che la terza carica elettiva della Repubblica, di passaggio nei corridoi di Palazzo Montecitorio al termine della convulsa seduta parlamentare di martedì 14 dicembre.

Questo flash, insieme al dito medio levato in aula da quel raffinato esteta che risponde al nome di Gasparri Maurizio, alle penose sgrammaticature e ad altri insulti assortiti, fornisce l’ennesima conferma del tracollo verticale avvenuto nell’educazione e nel senso del decoro dei moderni optimates.

Quel che infastidisce non è tanto la volgarità gratuita in sé, quanto la percezione che queste persone abusino platealmente di uno dei tanti privilegi che la casta si è generosamente (auto)accordata: quello di una quasi totale impunità per parole e comportamenti inqualificabili.

A differenza dei comuni mortali, lor signori non rischiano pressoché nulla: né multe né citazioni in giudizio, licenziamenti, perquisizioni e visite non programmate al più vicino commissariato.
Poverini, c'è da capirli. Ci tengono tanto a far sapere al mondo che hanno fatto Bingo e che, finché ce n’è, ne approfitteranno a mani basse.



Mental insanity

«Perché mi stai facendo tutto questo? Perché proprio adesso?»

....

«Va bene, è stata colpa mia che ho sottovalutato le prime avvisaglie. Però ti sembra giusto che ora ci passi di mezzo io??
Chi andava a pensare che fosse qualcosa di diverso dal solito, inconcludente dormiveglia della coscienza, dal casuale aggregarsi di informazioni incoerenti? Doveva essere niente altro che un lampo di consapevolezza breve, fuggevole ed enigmatico come un sogno.»

.....

«Chi ti sta istigando? Quale inconsueta e assurda ambizione ti sta agitando? Cosa ti manca? Cosa speri di raggiungere?
Parlami, confidati...»

.....

«Lascia che ti dica una cosa per il tuo bene: accontentati di gestire la realtà elementare, ordinaria e ordinata che percepisci, fatta di azioni e reazioni semplici, della soddisfazione dei bisogni primari.
Sappi che arrivare a intravedere come funzionano davvero le cose a questo mondo è un’esperienza spiacevole, destabilizzante e pericolosa.»

.....

«Lascia perdere, ti dico: non è cosa per te, non ne sei all’altezza. Non costringerci a prendere provvedimenti. Ora, da bravo, fammi sentire come fai beeheeh

.....

«Non ci siamo. Non stai collaborando»

bueh

«No, così non va. Lasciati andare, non pensare: esegui! Rendimi le cose semplici, sù, un bel beeheeh e ti prometto che dimenticheremo questo spiacevole incidente. Pensa che lo stai facendo perché sei una persona adulta, matura e responsabile.»

Beeeheeh!

«Finalmente!! Ora posso andare.»



Nulla da perdere

Un'annotazione a margine della guerriglia urbana scoppiata a Roma il 14 dicembre scorso.

Non giustifico nulla; mi limito a constatare che sta montando un clima di violenza carica di rabbia e di frustrazione che - temo - potrà solo peggiorare nel prossimo futuro.

Quando non a una, ma a due generazioni di seguito si nega il futuro, si espropria la possibilità di costruire un percorso di vita che sia diverso da una sopravvivenza alla giornata nel tunnel di un processo irreversibile di impoverimento collettivo, allora aumenta esponenzialmente il numero delle persone che non hanno più nulla da perdere.
Sono queste le persone che, prima o poi, gettano il fiammifero acceso nella polveriera.

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Comments:
A questo proposito, LaRussa che grida "vigliacco" ad uno studente da Santoro, è indicativo della considerazione che la politica nutre per questi problemi. Diciamo che una bella rivoluzione non sarebbe tanto stupefacente!
 
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