sabato, maggio 05, 2012

 

New Rules



Mettiamo che da anni siate clienti del negozio di frutta e verdura sotto casa, forse un po' caro, ma che non vi hai deluso rifilandovi merce scadente.
Un brutto giorno, però, il titolare decide di alzare sensibilmente i prezzi e, allo stesso tempo, la qualità del prodotto inizia a lasciare a desiderare. Non importa quale sia la ragione del comportamento del negoziante: non ha senso continuare a servirvi da lui, no?

Mettiamo che abitiate in un condominio. Da un po' di tempo c'è maretta nei confronti dell'amministratore perché le pulizie e la manutenzione delle parti comuni lascia parecchio a desiderare a fronte di spese condominiali sempre più salate. L'amministratore del condominio si difende addebitando la situazione alla presenza di alcuni inquilini morosi.
Però nel palazzo a fianco, "gemello" del vostro, non c'è traccia di vetri rotti, polvere, lampadine fulminate, ascensori fuori uso per settimane. Oltretutto, informandovi venite a sapere che anche lì ci sono inquilini in arretrato, ma che le spese condominiali sono nettamente inferiori. Salvo accordi sottobanco, perciò, è prevedibile che presto o tardi in assemblea sarà reclamata - e ottenuta - la testa dell'amministratore inefficiente.

Tutto logico fin qui?
TaxesPeccato che questa logica elementare non possa trovare applicazione quando chi eroga servizi è un soggetto molto particolare: lo Stato.

In teoria, l'esistenza di uno stato si legittima con la sussistenza di un contratto sociale secondo il quale la popolazione demanda a un'entità sovraordinata la regolamentazione, l'organizzazione e lo svolgimento di tutta una serie di attività e servizi di pubblica utilità quali ordine pubblico, difesa, sanità, istruzione, infrastrutture civili ecc,, che viene finanziata attraverso la fiscalità, ovverosia prelevando una quota della ricchezza prodotta direttamente e indirettamente dai cittadini.

Ora la domanda è: come si sta comportando lo Stato italiano verso i cittadini? Sta rispettando i termini del contratto sociale ridistribuendo la ricchezza che preleva sotto forma di servizi?

Quello che è sotto gli occhi di tutti, penso, è che il contratto sociale stia vibrando e scricchiolando paurosamente, mentre le terapie applicate - auspicabilmente - con le migliori intenzioni sembrano consistere unicamente in salassi sempre più imponenti e nell'amputazione dei servizi ai cittadini, di per se già al limite della decenza. E, per tornare, agli esempi iniziali, solo una ristretta élite può decidere di cambiare Stato come si cambia un fornitore. Certo non è alla portata di tutti stabilire la propria residenza in un piccolo cantone della Svizzera tedesca o nel Principato di Monaco.

Alla maggioranza spetta il peso soverchiante di portare la croce e di cantare messa in quelli che sono stati chiamati "sacrifici necessari". Io, però, ho il brutto presentimento che siano solo la scorciatoia per arrivare al punto di rottura del sistema, provocato alimentando una rivolta dal basso degli esasperati o l'instaurazione di un direttorio tecnocratico dall'alto: qualcuno, forse, ha già pronta da tempo la bozza con le nuove regole del gioco.

Etichette: ,


Comments:
Hai descritto perfettamente la situazione. Non so se qualcuno ha in mente da tempo le nuove regole del gioco, però credo che le conseguenze del gioco saranno imprevedibili, magari non sempre violente ma imprevedibili, com'è accaduto per il referendum in Sardegna, dove i nostri piccoli feudatari erano così convinti che ci sarebbe stata una astensione di massa da risultare totalmente impreparati a gestire la nuova situazione. Insomma, la gente ha deciso di liberarsi di questi amministratori condominiali..
 
Le cose stan così. Potrebbe essere anche che cia un gioco preordinato, da tanto si dimostran sordi i nostri amministratori di condominio, anche se non ci credo molto, ciioè, non riesco a immaginare chi potrebbe essere il direttore,o i direttori, che siano così preordinati e organizzati... potrebbero non essere italiani?
 
Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?