domenica, febbraio 24, 2013

 

Varia umanità



Modestia

Israel narrow
Modestia: "virtù che fa rifuggire dal riconoscimento o dal vanto dei propri meriti - moderazione spontanea, non dettata dal calcolo o da circostanze esteriori, nel modo di vivere e di vestire".

Cos’è la “modestia” che sembra essere la virtù obbligatoria della donna nell'universo degli ultra-ortodossi islamici. ebrei e cristiani se non una sistematica negazione dell'identità, della visibilità e del peso morale (inteso come possibilità di influenza) di chi ha la sfortuna di dover scontare la "colpa" e la “vergogna” di essere nata femmina?

Perché generazioni di donne, da appena nate fin quasi alla tomba, devono appiattirsi e corrispondere a severi codici di comportamento e di vestiario che nascondono il più possibile la loro femminilità al solo scopo di compiacere il concetto irrealistico di “brava e virtuosa donna” di uomini sedicenti probi e timorati di dio?

Perché la modestia, inculcata e ferocemente imposta alle donne dai loro pii cani da guardia, non è altrettanto doverosa per questi ultimi?

Ci deve pur essere una linea di demarcazione oggettiva tra la rivendicazione della libertà religiosa, con la possibilità di conservare ciò che, a torto o a ragione, si ritiene parte integrante della propria identità culturale, e la segregazione dell'individuo su base sessista.
A me, questa immagine scattata nel quartiere ebraico ultra-ortodosso di Beit-Shemesh a Gerusalemme lascia senza parole.




Messaggi nella bottiglia

LonelinessIper-connessi, ma fondamentalmente soli, annoiati, insonni, tristi, fragili, isolati anche nel mezzo di una festa al punto di affidare queste sensazioni di disagio o di sconforto a un laconico “messaggio nella bottiglia” lanciato su Twitter da Jakarta, Denver, Dublino, Il Cairo, New York, Adelaide e da altri mille altri punti del globo con una cadenza che va dai 2 ai 5 messaggi al minuto: a quanto sembra, la paura della solitudine, del silenzio e dell’incomunicabilità non fa sconti alla generazione dei “nativi digitali”.


Assolutamente per caso, stanotte mi sono ritrovato in una sorta di confessionale digitale: un’applicazione online che sonda in tempo reale la piattaforma Twitter alla ricerca di parole chiave come “solo/a” e “solitudine”, riportandone i risultati associati a immagini prese dai profili.

Gli account non vengono rivelati, per cui l’applicazione non lascia spazio a possibili interazioni in stile telefono amico né viola palesemente la privacy (relativa) degli utenti, assumendo più l’aspetto di un curioso esperimento sociologico applicato al microblogging.


Lo spaccato che ne risulta è comunque interessante perché, nella maggior parte dei casi, si tratta di veri e propri messaggi nella bottiglia, piccoli squarci di sincerità scaricati in Rete più per conforto personale che per l’effettiva speranza di ottenere risposte, almeno nell’immediato.
C’è chi si è appena lasciato/a, chi si sente perso senza la compagnia di amici/amiche o vorrebbe essere con il suo lui/lei, chi ha voglia di confidarsi mentre in casa tutti dormono, chi è single, ma non per scelta, e mastica amaro nella sua camera dopo aver incrociato per strada coppiette felici, ma anche la donna che, messa a dormire la figlia, si ritrova sola e sconfortata.


In definitiva è uno spaccato di umanità alla finestra che non rappresenta nulla di particolarmente nuovo, ma fa riflettere.

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Comments:
La modestia viene insegnata anche in occidente ed è quella che fa sempre sminuire noi donne in tutto ciò che siamo e facciamo, che ci fa sempre dire 'ma no, non sono brava/bella/intelligente'.
E' un'altra forma di modestia, ma è pur sempre annichilente e svilente, come un burqa.

Come non capire la sensazione di queste persone. Mi ci ritrovo spesso anche io, pur essendo circondata da amici veri e virtuali. A volte non è facile capire ciò che si vuole, se solo ci ascoltassimo un pò di più forse sentiremo la nostra vera voce e non saremo così soli...
 
Sul concetto di "modestia" riferito alla donna, elaborato dagli estremisti di qualunque religione, da tempo mi sono data diverse spiegazioni: vestirle totalmente e farle stare zitte, è il loro modo di placare le tempeste ormonali che li opprimono ogni volta che vedono un pezzo di pelle femminile, è una conseguenza della repressione sessuale alla quale si costringono per ragioni inspiegabili. Ed è anche una grande manifestazione di paura nei confronti delle donne, forse potrebbero ucciderli con gli occhi? Ah, se potessero.
 
Proprio oggi ho ascoltato un intervista a Galimberti su queste nuove forme di comunicazione e sul significato che possono potranno avere nella nostra vita
 
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