giovedì, dicembre 17, 2009
Todos Caballeros
Estad Todos Caballeros*
L'ammetto apertamente: consideratemi pure un fomentatore della cultura dell'odio, un bieco sobillatore della violenza, ma sono restio ad allinearmi all'edificante coro di solidarietà "senza se e senza ma" a Silvio Berlusconi. Pertanto, non ve ne vorrò se mi toglierete il saluto o prenderete le distanze da questo blog.
Intendiamoci, domenica sera non mi è passato neppure per l'anticamera del cervello di brindare o di darmi a lazzi sguaiati per il gesto sconsiderato di una persona mentalmente disturbata. Mi dispiace, anzi, che Silvio Berlusconi sia stato vittima di violenza e non sottovaluto affatto la gravità di un atto che rispecchia lo spirare nel Paese di un'aria malsana ed esasperata da resa dei conti. E allora??
Allora non ci sto a subire passivamente l'operazione politico-mediatica di mistificazione che è scattata quando ancora il Presidente del Consiglio non era giunto al Pronto Soccorso del San Raffaele.
Consentitemi di essere antipatico e blasfemo, ma mi pare davvero troppo che si voglia imporre al Paese l'immagine di un Premier apostolo di amore e di pace, martire innocente, agnello senza macchia il cui sangue ingiustamente versato monda le vesti dei suoi accoliti, elevati a todos caballeros, legittimandoli a stilare liste di proscrizione e a separare i Giusti dai Reietti in un anticipo tutto italiano del giorno del Giudizio.
Questa visione agiografica suona falsa e urticante se si fa memoria delle occasioni nelle quali Berlusconi e i suoi sodali si sono distinti nell'esacerbare la polemica politica con dichiarazioni velenose, insultanti e destabilizzanti.
Dopo un atto di inconsulta violenza sarebbe stato d'uopo che l'intera classe politica dimostrasse, una volta tanto, di tenere a freno i nervi e saper leggere la situazione non solo come pretesto per caricare a testa bassa.
A giudicare dalle dichiarazioni, invece, chi avrebbe dovuto fare da pompiere si è prodigato nel gettare secchiate di benzina sul fuoco.
Su tutti si è distinto l'Onorevole Giancarlo Lehner (PDL), già giornalista dell'Avanti e di Il Giornale.
Il Nostro, senza alcuna vergogna, ha agitato il volto tumefatto del Premier quasi fosse rimasto impresso sul panno della pia donna di Gerusalemme per rampognare il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini:
"Berlusconi, purtroppo, ha ricevuto un altro colpo in faccia. Fini, infatti, ha deplorato il voto di fiducia con un pistolotto gratuito e mai udito a Montecitorio".
* Attribuita all’imperatore Carlo V, che l’avrebbe pronunciata nel 1541 all’indirizzo della popolazione catalana di Alghero che lo acclamava durante la sua tappa in città, l’espressione “Siate tutti Cavalieri” ha assunto nel linguaggio corrente il significato di elargizione svilente di titoli onorifici, privilegi e prebende.
Augurando
Con questo post, Errori di StUmpa saluta e va in vacanza.
Auguri a tutti voi e speriamo di ritrovarci a navigare in un anno migliore.
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domenica, dicembre 13, 2009
Sunday Resume 12.13.2009
Parole, parole, parole
Il vice-ministro dell'economia Giuseppe Vegas alla trasmissione Otto e Mezzo ha affermato che la nuova manovra finanziaria è stata concepita con lo spirito del padre di famiglia che, disponendo di minori entrate, deve fare delle scelte di spesa per far quadrare i conti.
Bella metafora, che rimanda alla figura virtuosa del bonus pater familias. Peccato che - restando nell'ambito delle metafore - le parole di Vegas siano una mantellina troppo corta per nascondere le toppe al sedere.
Se la memoria non m'inganna, infatti, il centrodestra del buon governo aveva proclamato ai quattro venti che non avrebbe mai messo le mani in tasca agli italiani.
Ora ditemi voi come si può definire l'ultimo coniglio che la creatività di Giulio Tremonti, a caccia di coperture finanziarie, ha tirato fuori dal cilindro?
Mi riferisco allo "scippo" del TFR dei lavoratori delle imprese con oltre 50 dipendenti rimasto in gestione all'INPS; per intenderci, quello di quanti (la maggioranza) a suo tempo non hanno optato per i fondi di categoria.
Quello che brucia non è solo il colpo di mano con cui il governo si è riservato il diritto di pescare nei soldi dei lavoratori per coprire "una tantum" le spese per tenere in piedi il Sistema Sanitario Nazionale, ma il fatto che la beffa è duplice.
Quello che Vegas, Tremonti e i media compiacenti si guardano bene dal dire è che oggi si prendono forzosamente in prestito dei soldi senza dare alcun interesse e che domani, per restituire le somme prelevate, si agirà sulla leva fiscale, cioè spremendo i portafogli degli italiani, inclusi i lavoratori cui appartiene di diritto il TFR.
Il potere del terrore
L'Ayatollah Khamenei, "guida spirituale" e vero padre-padrone dell'Iran, tuona che è tempo di sopprimere l'opposizione: con quali sistemi sbrigativi è fin troppo facile e raccapricciante immaginare.
Il regime teocratico del clero sciita si dimostra più che mai tenacemente, rabbiosamente abbarbicato al potere temporale. Ricordando le immagini sbiadite di folle festanti che acclamavano la liberazione dalla tirannide e accoglievano Ayatollah Khomeini di ritorno dall'esilio, ci si rende conto di quale prezzo sia stato pagato dagli iraniani per una pessima truffa.
Ogni distinzione rispetto alla monarchia dei Palhevi e al terrore imposto dalla Savak (la brutale polizia segreta dello Shah) - se mai è esistita - si è fatta da tempo formale e impalpabile.
Dove ci siamo già visti?
Principio di Peter
(Gerarcologia, dalla Legge di Murphy)
In una gerarchia, ogni membro tende a raggiungere il proprio livello di incompetenza.
Corollari:
1. Col tempo, ogni posizione tende a essere occupata da un membro che è incompetente a svolgere quel lavoro;
2. Il lavoro viene svolto da quei membri che non hanno ancora raggiunto il proprio livello di incompetenza.
Quante volte ci è capitato di dover ammettere che la Legge di Murphy ha incontestabilmente ragione?
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sabato, dicembre 05, 2009
Comunicazione di servizio
Ai miei 4 lettori 4 do l'arrivederci al prossimo fine settimana. Mi concedo qualche giorno di pausa in Sardegna, approfittando del ponte dell'Immacolata.
Vi lascio in compagnia di un saggio di chitarra trovato vagabondando sul web.
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