mercoledì, novembre 26, 2014

 

Mujeres


Il lato oscuro


obnoxious angry schoolgirl
Uff...madonna che due [....]! costretti a stare qui ad ascoltare le solite [....] degli amichetti degli immigrati, degli arabi e degli zingari...ma come si fa!!!

Oooooh siiiiì! poverini!! Senti, bello, lo sai che mi stai spezzando il cuore da come la racconti, sì sì.
Ma come predichi beneee! [....], perché non li ospiti tutti a casa tua visto che ci tieni tanto? Scommetto che quando li vedi in giro non ti sogni di dare loro uno strappo perché ti da fastidio il loro puzzo o hai paura che ti diano una botta in testa e te la rubino, la tua preziosa macchina da fighetto.

[....], ma perché non vieni a dire le tue [....] in strada o al mercato, senza presidi e professori a pararti il [....]? Possibile che nessuno abbia le [....] di [....] questo gran bugiardo faccia di [....] dicendogli in faccia la verità???

Ma quanto deve durare ancora questa robaaaa?? Se passano per chiederci di fare un’offerta o cose del genere giuro che me ne vado.

Basta, mi sono rotta!! Adesso prendo il microfono e mi sente: voglio vedere chi mi ferma. Glielo dico io che questi qui sono feccia. Vengono qui per comandare in casa nostra... Voglio proprio vedere che faccia fa quando gli dico che i suoi cari immigrati sono delinquenti che ci stanno rubando il lavoro, prendono soldi, mangiano a sbafo e fanno i prepotenti mentre noi italiani possiamo morire di fame e nessuno ci aiuta!!!

Ora glielo dico e poi me ne vado, ME NE VADO e li lascio tutti di [....]!
E dammi ‘sto [....] di microfono, stronza!...

“Scusate... scusate... voglio dire solo una cosa... cioè... voglio dire che io non sono tanto d’accordo con quello che il signore qui ha detto sugli immigrati. Secondo me sono tutte bugie. La verità è che gli immigrati ci stanno rubando il lavoro, ci stanno affamando, ci stanno portando via tutto da sotto il naso e noi italiani dobbiamo stare zitti: nessuno può dire niente perché se no ti accusano che sei razzista. Io non sono razzista, no, ma dico che questo non è giusto!! Non è giusto!!!”


Il fatto di cronaca locale da cui ho preso liberamente spunto ha avuto per protagonista una studentessa intervenuta durante un incontro pubblico con i rappresentanti di una ONG organizzato dall’istituto scolastico che frequenta.
Con l’irruenza e la certezza di essere nel giusto tipiche della sua età, ha strappato il microfono per prendere la parola e si è lanciata in una “requisitoria” xenofoba che ricalca in tutto e per tutto il mantra ossessivo che possiamo leggere ogni giorno su centinaia di post e commenti pubblicati sul web e sui social network. Concluso il suo intervento, la studentessa si è immediatamente allontanata dalla sala.

Il fatto è stato ripreso da diverse testate che hanno trasformato la nota disciplinare comminata alla studentessa per il suo comportamento aggressivo e per essersi allontanata senza permesso in una sospensione punitiva per le opinioni xenofobe espresse. In poche ore, la ragazza è assurta a sua insaputa a martire della più ipocrita political correctness e della repressione della libertà di opinione.
Si tratterebbe di un fatto piuttosto minuscolo se messo a confronto con le parole pesanti come macigni twittate o espresse pubblicamente da esponenti locali della Lega Nord, che per i Rom si sono spinti a offrire il forno della loro taverna o hanno auspicato la termovalorizzazione di massa.
Tuttavia, anche queste "minuzie" non sono innocui peccatucci di gioventù o il frutto di una banale maleducazione: sono la spia del venire meno di quella linea convenzionale di demarcazione che separava l’illuministica libertà di espressione e l’apologia di idee contrarie ai valori minimi di una convivenza civile.


Re-Editing


Mascara - contro la violenza di genere

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lunedì, novembre 17, 2014

 

Zona interdetta



Zona Franca Integrale: game over?

Agli entusiasti della base sembrava cosa fatta: questione di giorni se non di ore. Invece, la spallata finale per entrare trionfalmente nelle sconfinate praterie della Zona Franca Integrale prevista entro l'estate scorsa è stata congelata sine die.
Come un elastico teso al massimo, la spinta del movimento guidato dalla dottoressa Randaccio e dall’avvocato Scifo si è arrestata nel momento stesso in cui, per un’illusione ottica elettorale alimentata dall'appoggio del governatore uscente Cappellacci, la meta è sembrata a un passo dall'essere raggiunta.
Ritraendosi, l’elastico ha brutalmente rispedito i supporter della Zona Franca Integrale al punto di partenza non prima, però, di aver depositato alcuni candidati sui banchi dell’opposizione in consiglio regionale.

Forse è ancora presto per parlare di riflusso: certo è che la rivendicazione di una Zona Franca Integrale per la Sardegna ha seguito un percorso simile a quello del Movimento dei Forconi: bolle cresciute impetuosamente e di colpo implose in un nulla di fatto.
La “chiamata alle armi” della primavera scorsa nel nome di una fiscalità di vantaggio estesa a tutti i residenti in Sardegna oggi appare un ricordo immalinconito di cui si parla malvolentieri. D’altra parte, vedere quella che sembrava la madre di tutte le battaglie sovraniste ridotta a nave corsara sigillata in una bottiglia e chiusa in qualche cassetto della politica regionale è uno spettacolo poco edificante anche per chi, come me, era dichiaratamente scettico.
Tanto per completare l’opera, nei giorni scorsi sono comparse le prime serie crepe ai vertici del movimento Zona Franca che lasciano pensare a scialuppe calate in mare.

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giovedì, novembre 13, 2014

 

snowy mountain



Talibpapaver

[ Chiedo scusa per la qualità (assente) della simil vignetta: manovrare il mouse per disegnare non è il mio forte ]



Scusate, ma da quando è che il narcotraffico e lo spaccio di stupefacenti hanno smesso di essere un problema serio?
Giusto stasera ho sentito una cifra spaventosa: +17%. Di tanto sono cresciute in un solo anno le coltivazioni di papavero da oppio in Afghanistan.
Come dire una montagna di prodotto in più per chi controlla i traffici internazionali e la conferma che sono costoro gli autentici vincitori di un conflitto volutamente trascurato e nascosto sotto lo zerbino.

Credete che questa notizia avrà risalto sui media mainstream? Direi al massimo per qualche ora nella sezione esteri. Poi inevitabilmente finirà nel dimenticatoio. Più o meno c’importa quanto quello che succede da tempo in Messico, dove i cartelli della droga sono stato nello stato e amministrano le esecuzioni capitali con la stessa facilità e sicurezza con cui gestiscono il transito dei carichi di coca diretti al mercato USA.


Oggi il livello di attenzione per la droga sembra minimo. C’è, circola abbondantemente, ma è quasi un fatto “normale” e trascurabile per chi non lavori nel sociale. Cercare di discuterne riscuote più o meno lo stesso interesse del fare ingresso in un bar mentre fuori diluvia ed esclamare a voce alta: “Oggi piove, eh?

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