domenica, marzo 28, 2010

 

Sunday Resume 03.28.2010



Raiperunanotte

Venerdì sera, l’anonimo titolista dell’edizione serale delle news di La7 ha usato termini come adunata delle “vacche sacre” del giornalismo di sinistra per descrivere l’evento Raiperunanotte. Questa definizione astiosa, benché non totalmente campata per aria, non fa onore alla testata solitamente diretta con equilibrio e acume da Antonello Piroso.

Logo raiperunanotteHo assistito alla puntata “fuorilegge” di Annozero nell’accogliente salotto virtuale allestito sul blog della Meringa e, da spettatore saltuario del programma, ho notato come tutto lo show replicasse, amplificati all’ennesima potenza, pregi e difetti di una formula cucita addosso sulle non comuni doti tribunizie di Michele Santoro e sulle capacità affabulatorie di una “spalla” di lusso come Marco Travaglio.

Pur tra alti e bassi, l’esperimento di diffusione per vie alternative (digitale, satellitare, web streaming, network radiofonici) può dirsi pienamente riuscito in termini di spettacolarità, pathos e impatto mediatico, checché ne dicano quanti da venerdì hanno impropriamente usato il metro di paragone dell’Auditel.

Si è detto e scritto che Raiperunanotte ha messo in scena un processo sommario e senza contraddittorio a Silvio Berlusconi e alle manovre occulte orchestrate per mettere il bavaglio a tutti i programmi RAI sgraditi al Presidente del Consiglio.
In effetti, anche senza le abili catilinarie di Michele Santoro e degli altri ospiti, il clima sugli spalti del Paladozza era visibilmente elettrico, agguerrito e infervorato non meno di quello che si respirava tra i supporter che hanno sfilato alla manifestazione del PDL a Roma.

Tuttavia, cosa è più inaccettabile (per dirla alla Berlusconi): organizzare un evento per chiedere che sia effettivamente garantito ai cittadini il pluralismo e la completezza dell’informazione televisiva o lasciare che questa sia a senso unico, totalmente in balia delle veline di palazzo come è successo in queste settimane di black-out dei talk show di cronaca e attualità sulle reti RAI?
Oppure cos’è più importante per una democrazia adulta: minimizzare, omettere o girare intorno al reale significato di comportamenti che gettano discredito sulla Presidenza del Consiglio, sull’autonomia della Authority sulle Comunicazioni e sui vertici RAI in modo che il 70% della popolazione non capisca di cosa si parla, il tutto in nome di un presunto, peloso e unidirezionale rispetto verso una carica istituzionale, oppure affondare il bisturi su verità sgradevoli e potenzialmente destabilizzanti?

Ciò che rattrista, semmai, è che si debba ricorrere alle catartiche liturgie laiche officiate da validi giornalisti e personaggi dello spettacolo come Santoro, Gabanelli, Floris, Iacona o Grillo per sentire rappresentate, almeno in parte, le istanze di giustizia e democrazia di una parte non piccola della società.
I partiti tradizionali, infatti, sembrano ormai persi in una loro dimensione debole, autistica e autoreferenziale che va penosamente a rimorchio dello showbiz.

So long, Mr. Pirella

Advertising PirellaMi sarebbe piaciuto conoscere di persona e poter scambiare quattro chiacchiere in libertà, senza fretta, con Emanuele Pirella, di cui giusto l’estate scorsa avevo letto “Il Copywriter - Mestiere d’Arte” edito da Il Saggiatore.
Il suo racconto dei cambiamenti avvenuti nel costume e nella società italiana dal Secondo Dopoguerra in poi, ripercorsi dalla prospettiva di un artigiano della parola le cui intuizioni e invenzioni appartengono di diritto alla storia migliore dell’advertising in questo Paese, la semplicità colloquiale con cui descriveva il day by day nella savana delle agenzie pubblicitarie o la genesi di un’idea vincente mi avevano conquistato, anche perché nel mio piccolo mi ci ritrovavo.

Non ho mai provato a prendere contatti con lui, anche perché lo reputavo fattibile quanto una chiamata in teleselezione con il Padreterno in persona: ora è troppo tardi.
So long, Mr. Pirella.

Auguri!

Non ci saranno aggiornamenti "pasquali" per Errori di Stumpa. Per questo vi anticipo i miei migliori auguri di serenità e relax :-)

save a easter bunny

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domenica, marzo 21, 2010

 

Il barile raschiato in piazza



Suppongo che dovrei avere maggior rispetto verso chi crede sinceramente, disinteressatamente che Silvio Berlusconi sia l’Uomo del Destino, una benedizione per l’Italia, un talismano e un baluardo inespugnabile contro le insidie del male eccetera eccetera eccetera, ma non ce la faccio: non dopo l’adunata-farsa di ieri sera a Roma.

Ho visto parte della diretta trasmessa sul sito del Corriere della Sera, un po’ per insana curiosità un po’ perché non si pensi che mi son fatto influenzare e “mettere le parole in bocca” dalla disinformazione delle solite gazzette rosse: quel che ho sentito mi ha fatto ribrezzo.

Lasciamo pure perdere la macroscopica contraddizione tra l’autoproclamarsi “partito dell’amore” e i contenuti dello show condotto sul palco da Silvio Berlusconi: siamo in campagna elettorale, non in un club di pacati gentlemen inglesi.
Quel che mi ha sconvolto è stata l’assurda mescolanza tra toni solenni, messianici e taumaturgici da telepredicatore “ecco, io vi mando come messaggeri”, “vogliamo impegnarci a sconfiggere il cancro” (bum!), tronfi proclami sulla libertà minacciata e il frusto repertorio di contumelie e battute di pessimo gusto (vedi la tirata su Piero Marrazzo) rovesciate sull’opposizione a scopo di galvanizzare la claque.

L’apoteosi della fanfaluca in libertà è stata raggiunta quando Silvio si è speso a fondo in difesa dei suoi fidi finiti sotto inchiesta o incappati nel disastro della presentazione delle liste a Roma e Milano.
La rete di corruttela che si spartiva gli appalti della Protezione Civile è stata liquidata come singoli casi isolati, altri “mariuoli” alla Mario Chiesa per intenderci, mentre la colpa del fatto che a pochi giorni dal voto per le amministrative non si sia mai discusso di programmi è unicamente dell’opposizione (!!!).

Quanti adorano Berlusconi saranno tornati da Piazza San Giovanni in Laterano entusiasti e rincuorati dopo aver gaiamente rinnovato le promesse battesimali a Berlusconi e al PDL.
Costoro non saranno neppure sfiorati dal dubbio che la "prova muscolare" sia stata fiacca e vuota come un copione replicato troppo spesso. Il loro sonno non sarà disturbato come il nostro dal pensiero che ieri sera l’adorato Leader-Presidente del Consiglio ha raschiato il fondo del barile e ora può solo degenerare.

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domenica, marzo 14, 2010

 

Sunday Minimal 03.14.2010



Saggezza

Anziché stare a inveire contro il buio è meglio accendere una candela
Lao Tse





La saggezza di Lao Tse è sempre spunto di riflessioni.
Ad esempio, applicata all’attuale situazione italiana, la citazione di Lao Tse suona come un consiglio sia al PD, troppo immerso nei conciliabili e nelle mediazioni alle piccole faide interne per essere incisivo, incalzante e propositivo, sia a noi che indulgiamo nella pratica di consolarci a vicenda raccontandoci quanto siano squallide e miserabili le manifestazioni di quella metastasi che si autodefinisce Partito dell’Amore e del Fare





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Incontri

Contro ogni probabilità statistica trovarsi per caso, dopo anni, seduti uno di fronte all’altra su un vagone della metropolitana.
Che strana questa emozione che toglie il fiato: stupore, incredulità, sguardi che s’incrociano e vorrebbero dire qualcosa dove non sono rimaste parole se non un dolceamaro “Sì, sono io”.
Altra fermata, gente che sale e tu che scendi... dissolvenza, fine.

E le immagini si perdono
fermarle non potrei
E le pagine non svelano
chi eri e chi ora sei
E i venti del cuore soffiano
e gli angeli poi ci abbandonano
Con la voglia di voci e di persone
seguendo fantasmi d'amore
i nostri fantasmi d'amore
Fiorella Mannoia I venti del cuore


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domenica, marzo 07, 2010

 

NeoliTIc Park all'assalto del mare





Con passo felpato, ma sicuro di chi si sa come muoversi nelle pieghe della burocrazia, i postmoderni acchiappavento stanno per mettere a segno un colpo degno della Grande Stangata: ottenere dal demanio marittimo la concessione cinquantennale per piantare e gestire una selva di pali e pale eoliche nelle acque del Golfo di Cagliari.

La società che intende creare un parco eolico off-shore nel cuore del Golfo di Cagliari si chiama Trevi Energy SpA ed è stata costituita non più tardi di due anni fa a Cesena.
In questo breve lasso di tempo, la controllata del Trevi Group - specializzato in palificazioni e opere d’ingegneria civile e industriale - si è data parecchio da fare per ritagliarsi la sua fetta di torta nel lucroso business della produzione di energia da fonti rinnovabili. Cagliari è solo una delle località costiere del meridione (cito dal sito di Trevi Group) individuate dagli acchiappavento romagnoli, che difatti stanno curando un analogo intervento sul litorale brindisino.
A dirla tutta, Trevi Energy non è la sola ad aver fiutato l’affare dei parchi eolici off-shore: limitandoci alla Sardegna, altre quattro società hanno presentato progetti simili.

trafiletto Capitaneria Porto CagliariLa procedura amministrativa è giunta a un punto molto avanzato, come testimonia la pubblicazione sui quotidiani dell’isola di un avviso della Capitaneria di Porto di Cagliari che riassume i termini della concessione richiesta da Trevi Energy e dà un mese di tempo ai comuni e agli altri soggetti interessati per depositare osservazioni e opposizioni.

Quello che colpisce e amareggia è che un intervento di tale impatto ambientale e paesaggistico sia passato inosservato, quasi che si sia materializzato all’improvviso cogliendo tutti di sorpresa: e questo, francamente, appare improbabile persino in Italia.

La verità è che l’iter burocratico finora è andato avanti senza incontrare ostacoli. Nelle reazioni scandalizzate e furenti degli amministratori locali non viene detta una parola chiara sui tempi, le modalità e i risultati della VAI (Valutazione di Impatto Ambientale), mentre brilla in negativo il bassissimo profilo tenuto dalla Regione Sardegna e dai Ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti e Infrastrutture, mai andati oltre le generiche rassicurazioni di rito.

Qual è la mia posizione in merito? A mio avviso, il parco eolico off-shore è una speculazione che consuma e depaupera a vantaggio di pochissimi la sola risorsa su cui la Sardegna può fare affidamento oggi e nel prossimo futuro: l’ambiente.
Trenta pali alti 90 metri sul pelo dell’acqua sono una sberla nell’occhio. Ma anche tralasciando l’aspetto estetico, quali vantaggi economici o energetici riceverà il territorio dai 99 MegaWatt generati dalle pale e venduti a Terna (ENEL) a ristoro di un sicuro sacrificio ambientale e paesaggistico? Vorrei sbagliare, ma credo siano nell’ordine dello zero virgola qualche decimale, per giunta spalmato sui 50 anni di concessione.
Tra parentesi, non che conti di essere presente tra mezzo secolo, ma mi piacerebbe sapere oggi chi provvederà, come e con quali soldi, allo smantellamento della struttura e alle opere di ripristino ambientale dell’area.

Ma come” - obietterà qualcuno - “ti schieri contro una fonte di energia pulita? Sei forse in preda a un raptus NIMBY per cui l’eolico è bello e virtuoso finché è piazzato in casa altrui? E poi perché dire NO alle pale eoliche sul mare quando a pochi km di distanza opera indisturbata da quarant’anni una potenziale bomba ecologica chiamata SARAS?

Appunto, sono decenni che avremmo dovuto voltare pagina rispetto a un modello di sviluppo semicolonialista, calato dall’alto, cinico e irresponsabile, che prende a piene mani e concede solo briciole. Invece si replica, con poche varianti, lo spettacolo della creazione di servitù di ogni tipo.

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