giovedì, dicembre 18, 2008

 

Bye bye love...


Jack Frost the movie

Errori di StUmpa chiude per ferie. Ancora una giornata lavorativa sul filo dell'isteria e poi sabato mattina presto prenderò l'ennesimo aereo.
L’augurio per tutti è di ritrovarci in un 2009 che porti cambiamenti positivi, perché di brutte notizie e di sorprese spiacevoli abbiamo fatto il pieno in questo annus horribilis.
Non sono stremato e stressato come in passato, tuttavia da qui a febbraio/marzo (almeno) dubito che avrò tempo di riposare e di dedicare molte attenzioni al blog.
Mi scuso in anticipo con i lettori vecchi e nuovi, però ci sono situazioni che meritano la priorità assoluta.

Hasta la proxima.

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lunedì, dicembre 15, 2008

 

The Big Chill


MD super82 airplaneAppena salito a bordo dell’aereo che mi avrebbe portato a Cagliari passo a fianco di uno steward. La sua voce mi suona familiare, così lo squadro e lo riconosco, quasi non credendo ai miei occhi. Mi trovo faccia a faccia, infatti, con un ex amico d’infanzia che abitava nella mia stessa strada e con cui ho fatto tutte le scuole elementari.
Sono passati oltre 15 anni dall’ultima vota che ci siamo incrociati di sfuggita in paese, tuttavia anche lui mi riconosce e così, raggiunta la quota di navigazione, ci sistemiamo in coda all’aeromobile per chiacchierare in tutta tranquillità.
La coincidenza che ci ha fatto incontrare sullo stesso volo potrebbe non ripetersi più e anche le rituali promesse di scambiarci mail vanno prese con beneficio d’inventario, lo sappiamo entrambi, però va bene anche così.

Mi è venuto spontaneo ricollegare questo episodio alla corsa alle “rimpatriate” che nella popolarità di Facebook ha un ruolo secondo solo all’effetto moda e al gusto (molto italiano) di “spettegolare” dicendo la propria sui fatti altrui.
Non ho niente contro questa ricerca del tempo perduto perché sino a non molto tempo fa ero incline a dare ascolto a quello che ho battezzato come il mio “istinto del cane da pastore”, ovverosia la tentazione di riportare all’ovile i frammenti dispersi della mia vita sociale e affettiva. Non c’era niente da fare: a dispetto che fossero trascorsi anni, lustri o interi decenni nel più assoluto silenzio e malgrado la razionalità tuonasse indignata, continuavo a sentire certe persone come pezzi vivi del mio cuore, a vedere la separazione come un fatto temporaneo o una minuscola ferita mai rimarginata.

Solo che mi manca poco ad arrivare alle 47 primavere, l’elenco dei missing è cresciuto sino a diventare spesso e ingombrante come una rubrica telefonica e - meglio sardi che mai - ho cambiato atteggiamento in materia.
Il passato, anche quello più intenso e condiviso, è qualcosa che sta alle mie spalle ed è solo affar mio, per cui i rapporti sociali li giudico e li gestisco per ciò che sono nel presente.

Per questo, per quanto guardi con allegria e indulgenza alla ricomparsa virtuale di volti e nomi un tempo cari, so di non aver bisogno di improbabili conferme affettive o di rimpatriate.
Si può anche provare nostalgia per quegli istanti in cui due anime sono sembrate così vicine da sfiorarsi, ma non al punto di chiudere gli occhi dinanzi a meri gadget o scadenti imitazioni. Non so se è questione che sono diventato troppo esigente, troppo vecchio o troppo orso, ma così stanno le cose.
Il Grande Freddo (The Big Chill) non è solo un bel film dolce-amaro.

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sabato, dicembre 13, 2008

 

Sono un qualunquista


Aghia Sophia-mosaico
Una voce maligna fatta circolare ad arte nell’Italia rinascimentale voleva che mentre l’armata turca stava per entrare a Costantinopoli, alla corte del basileus bizantino e per le strade della città assediata continuassero, come se niente fosse, le dispute accanite sui rapporti "gerarchici" tra Padre e Figlio all’interno della Trinità.
Quella che era una baggianata figlia di rivalità religiose e dell’incomunicabilità tra due culture si ripropone oggi in modo crudo, triviale e - ahinoi - veritiero nei resoconti della vita politica nazionale. L'unica differenza rispetto al 1466 è che per descrivere il drammatico distacco dalla realtà ci affidiamo alla metafora dell'orchestra di bordo del Titanic.


Che mangino brioche

Detto fuori dai denti, temo che da febbraio 2009 per molti italiani - me compreso - inizierà una lunga e affannosa corsa per salvare chiappe e posto di lavoro dalla mietitrebbia della recessione.
Lo so, è scontato che per Lor Signori il mio benessere conta quanto una cacca di mosca sul parabrezza dell’auto blu, tuttavia trovo particolarmente cinico e offensivo che il Presidente del Consiglio mandi a dire che ho il dovere patriottico di fare shopping con i 4 sudati euro non destinati a coprire le spese per affitto, luce, gas e telefono.
Sarò lieto di fare pubblica ammenda se tutto andrà bene - ci mancherebbe altro - ma sino a prova contraria chi rischia di dover impegnare anche le mutande al monte di pietà sono io, non un premier multimilionario che involontariamente scimmiotta la regina Maria Antonietta e il suo “Che mangino brioche!


Questione immorale

Se c’è una cosa in cui il PD non teme rivali è la corsa all’ambito Tafazzi Award. Ignoro quale sia l’inno ufficiale del partito di JFK Veltroni, però vista e considerata la generosità con cui è stata offerta al Polo un’ulteriore occasione di infierire proporrei l’adozione di “Si può dare di più”.

Inutile dire che tutta la discussione sulla questione morale puzza come una sentina.
Sorry, ma non credo all’illibatezza di amministratori locali che si svegliano solo ora con l’aria sgomenta da Bella Addormentata limonata da un orco arrapato invece che dal principe azzurro.
Intendiamoci, non sposo la causa degli intrallazzatori, delle ragnatele di interessi e di chi è stato connivente, piuttosto trovo scandaloso che il pentolone sia stato deliberatamente scoperchiato ora, con la scusa della "questione morale", malgrado certe prassi fossero un segreto di pulcinella dall'epoca di Primo Greganti.

Tutto può essere, persino che finalmente si imbracci la ramazza per fare pulizia negli angoli sudici, intanto però la Premiata Ditta Piddì ha graziosamente fornito alla maggioranza sia uno spot gratuito per le Amministrative in alcune regioni sia un grottesco diversivo al penoso balbettio sulla solidità dell'Italia, sulla fiducia e sui provvedimenti concreti a favore di chi, come al solito, pagherà senza sconti il costo della crisi.

Continuiamo così: c’è ancora da discutere sul sesso degli angeli.

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mercoledì, dicembre 10, 2008

 

Pesca una carta...



One of these thing is not like the other
Originally uploaded by SMCphotography

La vita è un mazziere spregiudicato: quando pensi di aver capito il suo gioco, lei spariglia le carte.
Ho lasciato Cagliari che il cielo piangeva pioggia e mi sono addormentato nel chiarore soffuso della seconda neve della stagione che scendeva su Milano e dintorni.
Sembra quasi che il meteo sia in sintonia con il mio "tempo interiore", o viceversa.

giovedì, dicembre 04, 2008

 

broken bridges



Sono teso come una tela bianca sistemata sul cavalletto, in attesa.
Domani parto per qualche giorno, senza un briciolo di allegria. Forse proprio a causa dei pensieri cupi e dei presagi spinosi che mulinano nella mente non riesco a scacciare l’idea che sia la vigilia del ponte dei morti invece che dell’Immacolata.

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