giovedì, luglio 30, 2009

 

Friday crispy salad



L'agenda della vergogna

Rispunta il mistero dell'agenda rossa del giudice Paolo Borsellino, svanita nel nulla nelle convulse ore successive alla strage di Via D'Amelio (1992).

Le tracce del taccuino che Borsellino portava sempre appresso si perdono nel momento in cui l'allora Procuratore Ayala consegna la borsa del collega, rinvenuta sul luogo della mattanza, a un Carabiniere che poi si allontana dalla scena del delitto.
Il militare, un alto ufficiale dell'Arma identificato grazie ad alcune foto, afferma di aver consegnato la borsa al magistrato di turno.
Diciotto anni dopo, questo è quanto sappiamo su una falla assurda, inconcepibile e vergognosa nelle indagini.

Anche a non indulgere in esercizi di dietrologia, è fin troppo evidente che in tutte le vicende oscure e drammatiche che costellano la storia di questo Paese ci sono all'opera mani ignote che provvedono a occultare documenti, registrazioni, interi archivi così che determinate informazioni non divengano di pubblico dominio.

Non sapremo mai cosa contenesse l'agenda rossa del giudice Borsellino, se sia stata distrutta per proteggere interessi inconfessabili oppure custodita per esercitare il potere che deriva dal possesso delle informazioni.
Però queste sono domande oziose, puri vaneggiamenti agli occhi di un popolo tranquillo, assuefatto all'idea di vivere in un grande Mulino Bianco.


Goodbay Yahoo!

former yahoo homepage (gray) La stagione degli addii continua. Due settimane fa, Yahoo Italia si è premurata di avvisarmi via mail che dal prossimo 26 ottobre il mio sito web ospitato su Geocities non esisterà più, cancellato per sempre.
Poco male, dato che sono anni, ormai, che utilizzo quello spazio come magazzino/archivio, ripromettendomi di completare la ristrutturazione.

Oggi scopro, leggendo il blog di Marco Freccero, che Yahoo passa armi e bagagli sotto le insegne di Microsoft.
Il tempo ci dirà se questo matrimonio, a suo tempo sdegnosamente rifiutato dal CdA di Yahoo, funzionerà con soddisfazione di tutti, inclusi gli sposi.
D'altra parte Yahoo paga la mancanza di una coerente strategia di sviluppo, innovazione e miglioramento dei servizi. Yahoo si è trasformata in una grossa azienda, ma essere grossi non significa essere grandi, specialmente se non si sa dove andare.
- P.S. Per i pochi che se lo fossero chiesti, quella strana homepage grigia di Yahoo! non è un falso pacchiano. Yahoo! si presentava così quando per tutti era sinonimo di fare una ricerca su internet, prima che sorgesse la stella della grande "G" -


Amore e languore

Love me like a river does

Amami come un fiume
attraversa il mare
Amami come un fiume
infinitamente
Amami come un fiume
Baby non avere fretta, non sei una cascata
Amami e basta

Amami come un mare che ruggisce
turbinami intorno
Amami come un mare che ruggisce
inondami
Amami come un mare che ruggisce
Baby non avere fretta, non sei una cascata
Amami e basta

Amami come la terra stessa
ruotami intorno
Amami come la terra stessa
il cielo di sopra, il suolo di sotto
Amami come la terra stessa
Baby non avere fretta, non sei una cascata
Amami e basta

Melody Gardot



Non sei mio

Idea VilarinoNon sei
nella mia vita
al mio fianco
non mangi alla mia tavola
né ridi né canti
né vivi per me.

Siamo estranei
tu
e me stessa
e la mia casa.

Sei un estraneo
un ospite
che non cerca
che non vuole
più che un letto
a volte.
Che posso fare
se non cedertelo.

Ma io vivo da sola.


Lettera II

Sei lontano nel sud

lì non sono le quattro

sdraiato nella tua sedia

appoggiato al tavolo nel bar

nella tua camera

buttato su un letto

tuo o di qualcuno

che vorrei cancellare
 - penso a te

non a chi cerca

accanto a te lo stesso che voglio io -.
muralesPenso a te

ormai da un’ora

forse mezza

non so.

Quando mancherà la luce

saprò che sono le nove

stirerò il copriletto

m’infilerò il vestito nero

mi darò una pettinata.

Andrò a cena fuori

è ovvio. 
Ma a una certa ora

tornerò in questa stanza

mi butterò sul letto

e allora il tuo ricordo

che dico

il mio desiderio di vederti

che tu mi guardi

la tua presenza d’uomo che mi manca nella vita

incominceranno come ora

Incominci nella sera

che ormai è notte

a essere

l'unica cosa

che m’importa al mondo.

Idea Vilariño
(Montevideo 1920-2009)

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domenica, luglio 26, 2009

 

Just a little mix



Quando il barbera diventa aceto

luigi zuninoAlcuni l'avevano definito "il piemontese glaciale" per il suo fare distaccato: mai una dichiarazione sopra le righe, un gesto o un capello fuori posto, come se ogni mattina si immergesse in una vasca piena di amido.
La persona di cui sto parlando è Luigi Zunino, 50 anni, fino a pochi giorni fa presidente di Risanamento S.p.A e uno degli immobiliaristi più in vista del Paese, travolto da un'esposizione finanziaria che sfiora i 3 miliardi di Euro.

Come altri rampanti del mattone, anche Luigi Zunino arriva giovanissimo a concludere affari che muovono centinaia di milioni di Euro sbucando quasi dal nulla, più precisamente da una tenuta agricola di Nizza Monferrato dove produceva vini di discreta fattura.
Zunino sa muoversi con rapidità e discrezione, senza mai attirare su di sé i riflettori dei media, contando su amicizie ed entrature che gli garantiscono robuste linee di credito e, persino, un posto fisso nel salotto buono di Mediobanca.

Lo sbarco a Milano, con due mega-investimenti da 2,7 milioni di metri cubi, doveva essere la consacrazione definitiva di Luigi Zunino, divenuto nel frattempo Cavaliere del Lavoro: è stata la sua rovina.

progetto falckIl presidente di Risanamento SpA, infatti, acquista l'area ex Montecity a Rogoredo, circa 1 milione di metri quadri di sito industriale dismesso all'entrata sud-est di Milano.
A progettare il nuovo quartiere di Santa Giulia viene chiamato niente meno che Lord Norman Foster, guru dell'architettura Hi-Tech.

Non pago, il piemontese glaciale rileva per 215 milioni di Euro le aree degli ex stabilimenti Falck Unione e Concordia: un bocconcino da 1,7 milioni di mq a Sesto San Giovanni, a nordest del capoluogo lombardo.
Anche in questo caso, Zunino ha in testa la città nella città e presenta in pompa magna il progetto disegnato da Renzo Piano: residenze di lusso, alberghi, centri commerciali, incubatori di imprese, recupero dell'archeologia industriale e una generosa spruzzata di verde attrezzato.

I cantieri non partono o vanno a rilento, così Zunino tenta di pompare ossigeno e liquidità in cassa cedendo per 475 milioni di euro le aree Falck al fondo Limitless Dubai, che fa capo al sultano Ahmed Bin Sulayem: dopo lunghe trattative, però, l'affare sfuma.

Il tracollo è storia di questi giorni. Per uno di quei beffardi paradossi della finanza, Risanamento SpA è troppo indebitata con le banche (Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banca Popolare in primis) perché queste ultime possano permettere che venga dichiarato il fallimento.
Il tentativo di salvataggio - sempre che vada in porto - costerà caro alle banche, per cui non è strano che la prima testa a saltare sia stata quella di Luigi Zunino; niente champagne per lui, solo un goccio di barbera inacidito, almeno a questo giro.


Thankful

leonard CohenUna tantum mi permetto di usare il blog per un ringraziamento indiretto.
Giusto tre anni fa mi è stato regalato un CD contenente diversi brani di Leonard Cohen, cantautore per cui non andavo matto.
Ragion per cui, prima mi sono limitato a "snobbare" il repertorio di Cohen, poi l'ho volutamente depennato.

Quasi per caso, in una delle mie solite notti insonni ho rispolverato quel CD, scoprendo così che Leonard Cohen può essere terribilmente efficace quando si tratta di sciogliere la tensione nervosa e costringere il cervello a rallentare i giri prima che fonda le bronzine.
Il bello è che Leo by night sembra funzionare a meraviglia non soltanto con il sottoscritto, per cui... prendete nota. :-)

Buona settimana!

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domenica, luglio 19, 2009

 

Sunday Resume 07.19.2009



Il futuro è già passato

immigrati scendono dal treno
Bastano questi tre dati relativi al 2008 raccolti dallo Svimez per fotografare lo svuotamento dello Stivale a sud di Roma, che si sta staccando dal resto del Paese come una suola logora.
La fuga dei giovani in cerca di un'occupazione, anche precaria purché remunerata con una busta paga appena non avvilente, non è certo una novità: c'è sempre stata sotto forma di stillicidio.
Ora però fanno le valigie in massa le intelligenze più promettenti, i laureati (38% di chi si è trasferito altrove nel 2007), e non si può dare loro torto se è vero - come è vero - che la previdenza sociale (trattamenti pensionistici e sussidi di disoccupazione) ha sostituito i redditi da lavoro come motore dell'economia di intere aree.

L'ho scritto tempo fa e con la stessa amarezza lo ripeto: oggi in regioni come Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna scegliere di non partire, cercare di farsi una vita nel paese dove si è nati e cresciuti vuol dire fare voto di ottimismo oppure essersi arresi alla rassegnazione. Come è stato fatto notare, il Meridione immobile e macilento cambia la pelle con la cartapecora.

Le Beatitudini aggiornate secondo il Piano Casa



Pubblicità - 1

La pubblicità in genere è un argomento che non richiede complesse elucubrazioni, almeno se la si guarda dalla prospettiva di chi sta davanti allo schermo o alla radio.
Gli spot, infatti, sono costruiti per essere consumati e metabolizzati velocemente, per destare attenzione, interesse e desiderio nel giro di una manciata di secondi; sarà la loro massiccia reiterazione nel tempo a fissare i messaggi nella memoria.
Ragion per cui quasi sempre uno spot piace o non piace, diverte o indispettisce "a pelle", senza particolari ragionamenti, senza che ci si debba impelagare in sottili distinguo tra contenitore e contenuto.

lapide ateaPerò ci sono casi in cui non si può fare proprio a meno di maneggiare uno spot con cautela.
Prendiamo questo spot che è stato in programmazione fino a venerdì scorso su un circuito radiofonico nazionale.
Il soggetto dello spot realizzato dall'agenzia Horace Kidman è un'opzione filosofica, una visione della vita e delle sue prospettive ultime capace di suscitare aspre controversie ovunque: quella di chi si definisce ateo o agnostico.

Se avete usato il link, forse converrete con me che dal punto di vista strettamente tecnico lo spot radio per l'Unione Atei Agnostici Razionalisti (UAAR) funziona, è incisivo anche grazie alla bravura dello speaker nel dosare tono, cambi di passo, pause ed enfasi.
Ben altra cosa è andare nel merito del messaggio, dove entrano in gioco fattori culturali e di educazione, ma soprattutto la capacità personale di tollerare l'esposizione di opinioni radicalmente in contrasto con il Credo professato.

La secolarizzazione e la caduta dei blocchi ideologici avranno anche annacquato il bando e l'ostilità latente verso i "senza Dio", però dubito che l'opinione pubblica di questo Paese sia pronta ad accettare che atei e agnostici divengano soggettivi attivi della comunicazione, che facciano proselitismo al di fuori di ambiti marginali.

Pubblicità - 2

- «Cos'è la vita senza un po' di... Arrogance
- «Già, e che sarà mai??»

- «Hey Gringo, la macchina vavabuma!»
- «???»

- «Chi fa le offerte come Opel? Nessuno Nessuno!»
- «Di', ma sei fuori??»

- «Ouì, je suis Catherine Deneuve...»
- «Ahahah! E io sono Ciccio di Nonna Papera!»

Chiedi chi erano i Beatles, cantavano gli Stadio, e un ventenne ti saprà sciorinare la discografia completa dei Fab-Four, bootleg inclusi.
Prova, invece, a esprimerti usando i tormentoni degli spot anni '80 e ci sono buone probabilità che il tuo giovane interlocutore ti scruti perplesso, indeciso se contattare la redazione di Voyager per segnalare un caso di possessione diabolica oppure concludere che il tuo ultimo neurone sano ha alzato bandiera bianca.

Sta a vedere che la vera frattura generazionale si consuma non nel look, nelle letture, nella musica o nei film, ma nella incomunicabilità che separa chi è cresciuto a pane e Carosello, che negli spot di un tempo riabbraccia un po' del suo io bambino, e chi, più prosaicamente, nella pubblicità vede solo... pubblicità.

Ogni generazione, divenuta adulta o adulterata, si guarda alle spalle e finisce per convincersi di aver vissuto anni formidabili, magici, creativi, assolutamente indimenticabili; è pronta a riabilitare con una lacrimuccia di commozione anche il ciarpame più ignobile.
Meglio, mille volte meglio, mettere in circolo gli anticorpi dell'ironia con una dose degli atroci, sgangherati, irriverenti Skiantos.




Buona settimana!

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giovedì, luglio 16, 2009

 

Vil razza d'annata



I giornalisti non sono né santi né supereroi, almeno da vivi.
I giornalisti sono gente come me e come voi, afflitta da problemi comunissimi, scostanti, cazzari e lunatici nella media, spesso e volentieri costretti a incontrare persone che non avrebbero mai voluto conoscere, rimestare materiale scatologico ed essere trattati come pezze da piedi.

Grosso modo, i giornalisti si dividono in tre categorie:
a) i pochi predestinati che, per talento e/o furbizia, scaleranno in fretta i gradini della carriera;
b) quelli che si sforzano di fare decorosamente il loro mestiere, barcamenandosi tra il martello degli interessi dell’editore e l’incudine del direttore, del caposervizio e del caporedattore;
c) quelli che sanno sempre dove spira il vento e che s'ingraziano il potente di turno con il loro zelo e la loro abilità nelle prestazioni a tariffa (10 euro per il petting, 50 per una fellatio, 100 per l’ammore).
Ça va sans dire che, se anche tutto il mondo è paese, in Italia si arriva a sgomitare per entrare nelle terza categoria*.

L’americano Steve Scherer è un reporter che si occupa di economia e politica per conto dell’agenzia Bloomberg.
Scherer non è né meglio né peggio dei giornalisti italiani, anzi rispetto agli "indigeni" ha un difetto: non ha ancora imparato che in Italia non si usa fare domande scomode o sgradite a un uomo politico, tanto meno si insiste.

Adv- Spot PhilcoSe poi il personaggio in questione è il il Jean-Baptiste Colbert italiano, al secolo Tremonti Giulio da Sondrio, noto all’inclita e al volgo per la sua assoluta mancanza di spocchia e cordiale disponibilità al dialogo, insistere nelle domande moleste vuol dire cercarsela, meritarsi di essere trattati come un rimasuglio di cibo incastrato tra i denti e di vedersi appioppare la qualifica di “testa di c...” nel bel mezzo di una conferenza stampa.

Sarà bene che qualcuno faccia a Steve Scherer un training intensivo sul galateo del bravo cronista italiano e gli insegni a rispettare di più una delle massime meraviglie italiche (dopo Papi, of course).
Il nostro Ministro dell’Economia, infatti, è uno dei pochissimi umani il cui ego è perfettamente sferico, cosicché persino dichiarazioni di segno opposto - come quelle rilasciate in tempi diversi sullo Scudo Fiscale - non saranno mai inconciliabili né in contraddizione.
Che gran kiulo abbiamo noi italiani, vero?


*giudizio strettamente personale

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sabato, luglio 11, 2009

 

Migrantes (S.F short tale)



Ogni riferimento a fatti o persone
della vita reale è intenzionale


Gli scienziati individuarono le loro navi quando erano ancora lontanissime nello spazio remoto.
La data di quel primo avvistamento la conoscono tutti: la insegnano nelle scuole da noi e da loro, è ben visibile all'ingresso di ogni riserva protetta dove vivono e ai muri delle loro misere case, per ricordare a noi e a loro i diritti dei residenti e i doveri dei Migranti.

Allorché la notizia della scoperta si diffuse, l'intero pianeta fu attraversato da un acceso dibattito a metà tra curiosità, interesse e sospetto. Tutti a chiedersi chi fosse, da dove venisse, che aspetto avesse questa forma di vita intelligente balzata all'improvviso dal buio oltre le stelle note, qual era la destinazione finale delle navi.

Con il senno di poi, molti ammisero di aver segretamente sperato che quelle navi fossero dirette altrove, che le autorità dell'epoca fossero così sagge da lasciarle sfilare senza cercare alcun contatto e, in ogni caso, avessero impedito lo sbarco su questo e sui pianeti più prossimi del nostro sistema.
Le cose andarono come sappiamo. Per farla breve - visto che è storia nota - contattammo le navi e scoprimmo che trasportavano una parte degli scampati a una catastrofe ambientale che aveva reso inabitabile il terzo pianeta del sistema di Sol, situato in un braccio periferico di una lontana galassia.
La sopravvivenza delle vite senzienti a bordo, gestita da un complesso sistema automatico, era messa in forse dalla penuria di riserve di combustibile e di scorte alimentari.

Così li accogliemmo, fragili e inquietanti esseri alla deriva, sottraendoli al loro infausto destino. Ci organizzammo per far loro posto tra noi, li curammo con l'amore e la pazienza che si hanno verso i nuovi nati.
Come ora, loro non erano del tutto sgradevoli nonostante il cattivo odore che emanano e la loro inettitudine a comunicare senza produrre una cacofonia di suoni.
Le cronache raccontano di come rischiammo di perderli tutti, poco dopo il loro arrivo, a causa di una molecola comune nei nostri cibi che risulta tossica per il loro organismo.

Li studiammo a lungo. Benché in apparenza volenterosi, i Migranti erano incapaci di rendersi utili se non in lavori di poco conto. Si stancavano presto perché - sostenevano - il loro corpo faticava ad adattarsi alla forza di gravità del nostro pianeta.
Però più li conoscevamo a fondo, meno li trovavamo attraenti. A poco a poco, il nostro atteggiamento nei loro confronti cambiò.
Erano ospiti imprevedibili, invadenti, sporchi e rumorosi, bugiardi, violenti tra loro. Pretendevano di essere accuditi e difesi, che regalassimo loro spazio, cibo, alloggio, tecnologie e attrezzature mediche. Non c'era giorno che i notiziari non si dovessero occupare delle malefatte dei Migranti.
Loro stavano tra noi, nelle nostre città e nei nostri paesi, ma non facevano nulla - nulla di veramente serio - per cercare di integrarsi, per avvicinarsi al nostro livello, per ripagare la nostra generosa ospitalità.

A un certo punto sorse spontaneamente un movimento di opinione che prese piede velocemente, diventando partito di maggioranza in quasi tutte le nazioni del pianeta.
Le tesi del partito erano semplici ed efficaci: non era giusto che i Migranti vivessero a nostre spese, mangiassero il nostro cibo, ottenessero le case che ci spettavano, creassero disturbo e pericolo con le loro azioni sconsiderate. Non era giusto che ci privassimo delle nostre risorse per esseri così evidentemente inferiori e immeritevoli. Come dar loro torto?? Era ciò che il pianeta pensava dei Migranti messo nero su bianco. Gira voce che gruppi di Migranti vengano selezionati per lavori speciali e trasferiti in località sconosciute. Si dice che questi trasferimenti riguardino solo gruppi di Migranti che tramavano contro le autorità, ma i pochi che vedo ancora in giro per strada sono sempre più guardinghi e impauriti.
Era ora che imparassero il rispetto, però ho l'impressione che stia accadendo qualcosa di strano e di spiacevole.

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giovedì, luglio 09, 2009

 

Amore di mamma



evil mumIn genere gli idioti sono innocui, salvo metterli in condizioni di poter esprimere il loro potenziale dannoso.
Prendiamo il caso della signora di Long Island (New York) che ha postato nella sezione...ahem..."Incontri e Relazioni Personali" di Craiglist, controverso sito USA specializzato in inserzioni, il seguente annuncio: "Cerco affetto. Sono bionda, sono carina... ti sto aspettando", seguono nome e recapito telefonico.

Che c'è di strano? C'è che nominativo e numero telefonico portano a una bambina di soli 9 anni.
Con quella perfida inserzione-burla, infatti, la gentildonna ha voluto "vendicare" sua figlia, tornata a casa in lacrime dopo un bisticcio avvenuto a scuola.
"Sono sbigottita, non immaginavo che ci sarebbero state conseguenze" - ha cercato di giustificarsi la dolce mammina, che ora dovrà vedersela con un'azione legale.

Si fa presto a battere la grancassa e a dare aria ai denti accusando internet di essere un covo di insidie. Tante volte il vero pericolo è seduto davanti al monitor, con le dita sulla tastiera e il cervello rigorosamente disconnesso.

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sabato, luglio 04, 2009

 

Resume - the saturday edition 07.04.2009



PaleoPiddì

trama-tremaIl caos precongressuale dentro il Partito Democratico interessa a qualcuno?

Le schermaglie di questi ultimi giorni potrebbero essere scambiate per il segnale di un partito redivivo, forse tiepidamente di sinistra e forse riformista, forse non più solo arcipelago di fazioni bonsai tenute assieme da ambizione e rassegnazione, forse meno rattrappito e cervellotico, ma anche terribilmente incline ad affidarsi all'usato (più o meno) garantito.

Bersani, Franceschini e (forse) Marino sono persone mediamente simpatiche (per usare l'aggettivo "blasfemo" di Debora Serracchiani), ma è da tempo che aspettiamo dal PD una leadership che abbia una piattaforma politica chiara, credibile, affidabile, non dettata dall'imperativo di tamponare l'emergenza, su cui ci si possa confrontare e persino arrabbiare.
Per ora, almeno per ciò che posso vedere da osservatore disincantato, all'orizzonte ci sono solo candidature che fanno da foglia di fico ai "soliti noti".

PaleozoTico

Mario Giordano, direttore de Il Giornale, bolla come "bollita" un'opposizione che ha preferito pronunciare un irragionevole e pregiudiziale NO al sedicente "pacchetto sicurezza", rinnegando la lotta alla mafia e rifiutando di farsi carico dell'insicurezza delle periferie urbane.
In pratica, sostiene lo spassosissimo giornalista, l'opposizione ha scelto di buttare il bambino insieme all'acqua sporca, facendo così eco alle dichiarazioni dell'altrettanto spiritoso Ministro degli Interni, Bobo Maroni, che ha rinfacciato alla Sinistra di aver perso un'occasione per parlare al Paese reale e di aver voltato le spalle all'insegnamento di Giovanni Falcone (sic!).

Mi riprometto di leggere con attenzione il testo del pacchetto che la maggioranza ha messo in cassaforte a colpi di fiducia, dato che non ho motivo di fidarmi della propaganda smerciata come informazione a noi poveri peones.
A fiuto, però, è difficile non percepire l'olezzo della solita fuga demagogica in avanti (o meglio all'indietro) di questo governo "dell'immaginario e della paura", debole con i poteri forti, cinico e vessatorio verso le classi più deboli.

L'aver stabilito per legge che una mera condizione, qual è l'essere entrati da clandestini nel territorio nazionale, sia di per sé una fattispecie di reato nonché un'aggravante in caso di altri delitti, unita a tutto un coacervo di gravami, impedimenti e balzelli (chiamiamoli pure taglieggiamenti legalizzati) per svolgere qualsiasi pratica accessoria alla quotidianità, è un atto di protervia con cui si istituzionalizzano gli iloti, inferiori per nascita e razza, oltre a non avere che un debolissimo legame con la sicurezza e il contrasto dei racket che sfruttano i flussi migratori.
Inoltre, com'è stato fatto notare da qualche commentatore, questa parte del pacchetto sicurezza sancisce la disgiunzione dell'ordinamento giuridico da qualsiasi concetto di giustizia che non sia l'arbitrio medioevale e scarica sul Paese reale (magistrati, forze dell'ordine, presidi, impiegati ecc.) l'ingrato compito di applicare un dettato normativo che appare tanto critico sotto l'aspetto della moralità quanto ad altissimo tasso ideologico.



Maledetti vi amerò

Tornare indietro nel tempo senza ringiovanire neanche di un misero giorno è una gran bella fregatura, almeno per me che sono ormai a un passo dal mezzo secolo. Gli ultimi dati sull'andamento dell'economia dicono che la ricchezza generata dal Paese è in picchiata libera al punto che siamo tornati ai livelli del 1993.
Eppure non passa giorno che un esponente del governo non biasimi gli impiegati statali, perché non fanno il loro dovere patriottico di spendere e indebitarsi per rilanciare i consumi, e gli economisti "non allineati" perché con il loro pessimismo catastrofista alimentano una crisi che è solo "psicologica".

Ma chi è che briga per distorcere la realtà?
È disfattismo essere consapevoli che siamo una nazione che si sta impoverendo economicamente, industrialmente e intellettualmente?
È antipatriottico prendere atto che i provvedimenti messi in campo dall'esecutivo sono solo cosmesi sulle rughe di un paese in declino e un garbato scambio di favori con la casta che vive di rendita?
È sbagliato far notare che le risorse esistenti non vengono investite in ricerca, innovazione, energia, ambiente e cultura, che ci sono ormai 2 generazioni che vengono lasciate alla porta, mentre si premiano quanti stanno seduti a tavola a spolpare la carogna con il solo pensiero di morire a pancia piena?

Almeno fossimo tornati davvero al 1993: avremmo potuto richiamare in servizio Carlo Azelio Ciampi!


Vecchie glorie

Dopo Netscape, Borland e Geocities (che Yahoo dismetterà entro l'anno), anche CompuServe è arrivato al capolinea.
Un altro pezzo di storia del World Wide Web scompare dopo un mesto tramonto nell'anonimato.

Per le vecchie glorie il dimenticatoio è dietro l'angolo, come dimostra in Italia il caso della meteora Video On Line.



Visioni orientali



Sarà il caldo, sarà che è partito il conto alla rovescia per le agognate ferie, sarà l'attesa di poter riabbracciare il mare, ma trovo affascinante questo scatto della fotografa cinese Xie Mo.
L'originale e qualche nota biografica sull'autrice (in inglese) sono a disposizione a questo indirizzo.

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